Fondi Ue per ditte terremotate, Finanza sventa mega truffa

10 Marzo 2011   12:05  

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di L'Aquila ha scoperto e neutralizzato una truffa finalizzata alla percezione di fondi comunitari per 130 mila euro, destinati a risarcire i danni subiti dalle imprese colpite dal sisma ed a favorire occupazione e ripresa economica del territorio aquilano.

I Finanzieri hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di L'Aquila un imprenditore aquilano, L.F. di 45 anni, per i reati di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e falsita' ideologica commessa dal privato in atto pubblico che prevedono, rispettivamente, pene fino a 6 anni e fino a 2 anni di reclusione.

Le indagini hanno rivelato che la persona denunciata, amministratore di una societa' operante nel settore delle locazioni immobiliari, al fine di ottenere un maggiore punteggio nella graduatoria dei soggetti che richiedono l'ammissione al contributo comunitario, ha allegato alla richiesta presentata alla Regione Abruzzo (Ente preposto all'individuazione dei beneficiari ed all'erogazione dei fondi) autocertificazioni attestanti una situazione occupazionale non rispondente al vero.

Questo perche', tra le previsioni del bando, ai fini della concessione del finanziamento e della formazione della graduatoria, figurava l'attribuzione di un punteggio crescente in relazione al numero di dipendenti assunti dall'impresa dopo il sisma rispetto a quelli preesistenti (il requisito minimo per accedere al beneficio era, infatti, il ripristino di almeno il 50% del numero di occupati prima del sisma, entro 6 mesi dalla riattivazione dell'attivita' produttiva).

La Guardia di Finanza ha appurato che l'imprenditore, per assicurarsi il punteggio massimo e trarre in inganno l'Ente erogante, ha fatto figurare se stesso nel computo dei dipendenti assunti dopo il terremoto (contrariamente a quanto previsto dalla specifica normativa) ed ha indicato una lavoratrice part time, in realta' assunta ben oltre il termine dei 6 mesi previsti dal bando, addirittura solo dopo il riconoscimento del beneficio.

L'impresa che ha percepito l'illegittimo contributo e' stata segnalata alla Procura della Repubblica a titolo di responsabilita' amministrativa delle persone giuridiche per i reati commessi dagli amministratori nell'interesse o vantaggio dell'ente ed e' suscettibile di sanzioni pecuniarie, misure interdittive (quale, ad es. il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione) e di confisca del profitto del reato.

Anche alla luce di detta previsione normativa, su proposta in tal senso della Guardia di Finanza, il P.M. titolare delle indagini, David Mancini, ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. presso il Tribunale di L'Aquila l'emissione di un provvedimento di sequestro preventivo "per equivalente" nei confronti della societa'. I Finanzieri hanno quindi sottoposto a sequestro le somme rinvenute sul conto corrente della s.r.l. aquilana che ha materialmente beneficiato del contributo, per un importo quasi corrispondente a quanto dalla stessa illecitamente ricevuto, recuperando cosi' il denaro pubblico indebitamente percepito.

servizio di Barbara Bologna

montaggio di Marialaura Carducci


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