Fondi ricostruzione reali e solo annunciati: è scontro tra Legnini e il Pd aquilano

28 Ottobre 2013   12:39  

Seicento milioni di euro in più per ricostruire L’Aquila e il cratere sismico, che portano il finanziamento disponibile nel prossimo quadriennio a 1,8 miliardi di euro.

E'stato questo il roboante annuncio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Giovanni Legnini, all’inaugurazione dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere sismico a Fossa.

Un annuncio destituito (purtroppo) di fondamento dagli esponenti aquilani del Pd, ovvero la senatrice Stefania Pezzopane, il sindaco Massimo Cialente, Giovanni Lolli, l'ex-parlamentare Giovanni Lolli e il segretario cittadino Stefano Albano.

Spiega infatti Massimo Cialente:

"I 600 milioni di euro in più annunciati sono solo una spalmatura fino al 2019. Rispetto al cronoprogramma per far rivivere la città prima dell'abbandono, con questi ritmi la ricostruzione finirà nel 2035. Domani pubblicheremo il sesto e ultimo elenco di contribuiti, poi stop all'erogazione per mancanza di fondi. Tante famiglie hanno progetti approvati, ma non possono ricostruire".

Il Pd aquilano minaccia anche di togliere le bandiere del partito dalle sdi e di sostituirle con quelle nero-verdi della città. Si prepara inoltre alla mobilitazione per la ricostruzione in concomitanza con lo sciopero di quattro ore indetto da Cgil, Cisl e Uil.

E nei confronti del partito Cialente prima dell'annuncio di Legnini aveva rincarato la dose su fecebook:

'' Nei prossimi giorni sarà in discussione alle camere la legge di stabilità proposta dal governo guidato del primo ministro Enrico Letta. Nella legge, purtroppo, tra le priorità del paese non trova uno spazio adeguato la ricostruzione dell'Aquila e di tutto il cratere. Proporre un'anticipazione di una parte delle somme già previste in un precedente provvedimento, non è la risposta che la città si aspetta e non è la soluzione per dare continuità all'accelerazione sulla ricostruzione impressa dalla nuova governance (voluta dall'amministrazione comunale e condivisa dal governo stesso).

Pretendo dal PD nazionale, lo stesso spirito che lo ha visto nel 2009 protagonista di un importantissimo gesto di generosità, quando attraverso la legge mancia ha raccolto e donato alla nostra città 20 mln di euro, serviti a programmare il recupero dei parchi della città (piazza d'armi, parco del sole e mutata gigotti ) e investire sul lavoro attraverso il recupero del Polo elettronico... esempio rimasto purtroppo isolato, senza che altri partiti facessero lo stesso.

Se questo accadrà, non avrò alcun problema a continuare il mio impegno in vista del congresso... altrimenti, preso atto che i miei obiettivi sono troppo distanti da quelli di chi in questo momento si candida a guidare il mio partito, mi tiro fuori dalla partita dedicando il mio tempo a cose per me più importanti.''

Giovanni Legnini però non ci sta a ad essere tacciato di essere l'ennesimo imbonitore governativo dei terremotati e replica:

''La corretta informazione costituisce la base essenziale di qualunque valutazione ed iniziativa politica ed istituzionale.

Dire che il disegno di legge di stabilità non contiene nulla di più per l'Aquila e il cratere abruzzese o che si tratterebbe solo di 'spalmature' non risponde al vero.

Scendendo nel dettaglio - spiega Legnini- le novità sono tre: i 600 milioni in più rispetto agli 1,2 miliardi stanziati a luglio sul 2014 e 2015 portando così l'importo stanziato a 1,8 miliardi, una delle voci più elevate del bilancio dello Stato, l'anticipazione al 2017 del risorse del 2018 e 2019, la norma che consente al Cipe di autorizzare l'utilizzo delle risorse in relazione alle effettive esigenze della ricostruzione e che potrà quindi consentire la rapida impugnabilità dei fondi.

Occorre unire le forze ed evitare posizioni isolazioniste, come è stato da tutti auspicato nell'incontro di venerdì a Fossa con i sindaci del cratere".

 

 


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