Forum all'Ansa con il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso

06 Febbraio 2015   09:14  

L'Abruzzo riuscirà ad uscire dal commissariamento e i tagli imposti dalla Legge di Stabilità non incideranno sui programmi di rientro: il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, durante un Forum all'Ansa, si dice ottimista sul percorso che la Regione ha avviato e che potrebbe portare alla normalita' amministrativa la Sanità. ''Benedico il tavolo di monitoraggio - ha detto D'Alfonso - perchè ha permesso una rieducazione amministrativa. Sono stati introdotti meccanismi di gare per gli acquisti, sistemi di pagamenti senza interessi'' e altre misure virtuose che, assicura, non saranno abbandonate. A completare il quadro ci sarà una piattaforma informatica che renderà trasparente l'azione di ogni presidio sanitario. E alla domanda se i tagli e il rigore imposto permetteranno comunque di garantire un buon livello di assistenza per i cittadini, il Governatore della regione spiega che saranno proprio le buone pratiche a liberare nuove risorse che scongiureranno questo rischio.

''Mi fanno più paura le trivelle in mare che Bussi''. Così il governatore D'Alfonso, alla domanda sulle emergenze ambientali in regione e in riferimento alla sentenza dello scorso dicembre che ha assolto i 19 imputati del processo sulla megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino (Pescara). Ma mentre per la bonifica di Bussi la battaglia non è persa, è sulle perforazioni in mare ''che siamo più affannati dal petrolio...''. Il problema è che per le ricerche petrolifere ''ci si scontra con le competenze statali, ma noi abbiamo detto sempre, in modo univoco e coerente la nostra opposizione ai pozzi in Adriatico. E difenderemo sempre la nostra biodiversità''.

Nel corso del forum all'ANSA il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso ha poi voluto specificare che la regione si ''costituirà parte civile nel processo di Corte d'Assise d'Appello per la vicenda della megadiscarica di Bussi sul Tirino (Pescara)''. Lo scorso 19 dicembre la Corte d'Assise di Chieti ha infatti assolto 19 imputati dall'accusa di avvelenamento doloso delle acque e disastro doloso. ''L'Abruzzo farà tutti i passi ulteriori per accertare le responsabilità anche in sede civile - ha aggiunto D'Alfonso - non è giusto che chi ha inquinato non abbia responsabilità''.

L'Abruzzo è ancora alle prese con la ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009 dell'Aquila e il presidente della Regione Luciano D'Alfonso ha spiegato che ''ci sono a disposizione ancora 5,5 miliardi di euro, stanziati dal governo nei prossimi anni. Ma se mi chiedete a che punto sta la ricostruzione e che voto do a quanto si è fatto fino ad adesso, dico che il voto è 7. Non solo: il 99% di quanto ricostruito è di una bellezza straordinaria. Il problema è che la ricostruzione fuori dall'Abruzzo non è percepita e questo è un guaio. In ritardo è solo una parte della ricostruzione pubblica''. D'Alfonso ha chiarito che ''la città è tutta un cantiere, ci sono all'opera oltre 90 gru, 960 cantieri, ed è uno dei cantieri più grandi d'Europa. Rispetto al passato tra Regione e Comune c'è una maggiore concordia grazie al fatto che ora c'è in Giunta Regionale come vicepresidente e plenipotenziario l'aquilano Giovanni Lolli''.

 

Per quanto riguarda la questione della macroregione adriatica D'Alfonso è "armoniosamente motivato a sostenere il processo di aggregazione delle Regioni, anche perché ora il processo di riferimento è cresciuto, e tutti oggi vediamo nell'Europa un ambito territoriale ottimale di riferimento". "Con le Marche e il Molise al momento l'intesa non è soltanto economica e geomorfologica - aggiunge il governatore - ma soprattutto non è vero che lo sviluppo delle infrastrutture è legato alla dimensione territoriale di una Regione. Tra l'altro - osserva - anche per la realtà dei porti serve un ragionamento d'insieme e un ingrandimento della progettualità. E anche ragionando in termini europei servono territori sempre più competitivi".

Il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, è moltofavorevole all'idea di costituire un ministero per il Sud. "Un interlocutore unitario - sottolinea - che supporti il difficile lavoro delle Regioni sul fronte dell'utilizzo dei fondi comunitari è non solo opportuno, ma doveroso". Il governatore ha aggiunto che ieri ha incontrato il sottosegretario Lotti che "mi ha parlato di una nuova stagione al ministero degli Affari Regionali e questo mi vede non solo d'accordo ma addirittura entusiasta". "Quando il da farsi è complesso - spiega il governatore - ridurre a unitarietà l'interlocuzione è senz'altro positivo. Finora troppe sono state le procedure e gli interlocutori. Va ricreata anche una classe dirigente centrale e locale che si occupi di coltivare idee, progetti, utilizzo di risorse, rendicontazione".

Secondo il governatore D'Alfonso "la ricchezza in Abruzzo è frutto della manifattura industriale, delle attività riferite ai servizi e turismo e alla qualità della vita: 60 milioni di americani guardano con interesse l'Abruzzo per la qualità dei nostri prodotti, in particolare dei vini abruzzesi". Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ragiona il presidente della Regione Abruzzo, "ha saputo collocare turisticamente la sua Regione; le Marche si sono caratterizzate per le politiche nei confronti delle piccole e medie imprese". "Siamo una delle poche regioni - dice D'Alfonso - che hanno montagna e mare: dobbiamo imparare a 'cucire' tutto questo, organizzando una narrazione di successo. Su questo ci facilita la sostenibilità dei costi, e il fatto che da noi si viva una esperienza di vita con caratteri di originalità. Serve una promozione più costante, continua, strutturata, meno fanciullesca e artigianale. Ce la possiamo fare. Si tratta di veicolare il territorio e raccontarlo".

In merito alla recente elezione del Capo dello Stato il presidente D'Alfonso sostiene che ''l'Abruzzo ha bisogno e ha diritto a che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella venga a visitarlo''. ''Con il neo presidente ho un rapporto di lunga durata, l'ho sentito quando era nella rosa dei candidati forti per l'elezione - prosegue D'Alfonso - e già mi aveva detto che da giudice costituzionale avrebbe preso in esame la visita. Poi dopo la elezione, in considerazione anche che sono stato un suo Grande Elettore, ci siamo scambiati degli sms''.

Solo tre fermate sulla linea ferroviaria Roma-Pescara. Questo potrebbe essere il futuro non tanto lontano della linea che collega le sponde del Tirreno e dell'Adriatico. Lo ha spiegato il governatore D'Alfonso, confermando il suo interesse per lo sviluppo delle infrastrutture e il recupero del deficit ''storico del ferro in regione, quando per decenni sono state realizzate zero opere, preferendo investire su gomma e asfalto''. 


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