Frana Via Aldo Moro: Protesta Contro La Chiusura, In Strada Il Consiglio Territoriale

Via Aldo Moro è ormai chiusa dal 25 luglio, a seguito della frana di un muro che fino a oggi ne impedisce il passaggio.

La situazione è ormai insostenibile per i numerosi cittadini del quartiere, che devono percorrere chilometri per prendere il bus, o semplicemente per poter rientrare a casa.

Il settore Ricostruzione pubblica del Comune dell'Aquila aveva reso noto a metà settembre che, in riferimento al dissesto della sede stradale in via Aldo Moro, a seguito del crollo del muro di sostegno, ai fini dell’avvio dei lavori di messa in sicurezza e di ricostruzione del muro si era dovuto attendere che la polizia giudiziaria, su richiesta della Procura della Repubblica, effettuasse gli accertamenti tecnici necessari per valutare le responsabilità del crollo.

In una nota aveva comunicato altresì che la proprietà aveva fatto predisporre il progetto esecutivo di ricostruzione del muro ed ha acquisito il titolo edilizio e che si attendeva solo l’ottenimento dell’autorizzazione sismica da parte del Genio Civile, che aveva garantito tempi brevi trattandosi di opera di interesse pubblico.

Il settore contava pertanto che i lavori sarebbero stati avviati entro la fine del mese e che il problema si sarebbe avviato a soluzione. Ma fino a oggi nulla si è mosso e la città resta ancora divisa in due grazie ai lavori di ripristino mai avviati.

Ieri pomeriggio è così sceso in strada il consiglio territoriale di partecipazione numero 7 per discutere «delle diverse problematiche conseguenti la chiusura al traffico di viale Aldo Moro e di via San Gabriele dell'Addolorata, oltre alla vicenda del muro di San Sisto e tutto ciò che riguardi le criticità dell'intera zona facente parte della Circoscrizione».

All'incontro hanno partecipato anche il sindaco Massimo Cialente e l'assessore Maurizio Capri aggrediti verbalmente dalla gente, per la lentenza con cui è stato affrontato il problema.

L'Assessore Capri ha cercato di spiegare le sue ragioni:

"A seguito del crollo del muro di sostegno, ai fini dell'avvio dei lavori di messa in sicurezza e di ricostruzione del muro si è dovuto attendere che la polizia giudiziaria, su richiesta della Procura della Repubblica, effettuasse gli accertamenti tecnici necessari per valutare le responsabilità del crollo. La pratica si trova al genio Civile, ora bisogna attendere che il progetto sia vistato. Inoltre proprio due giorni fa è stato effettuato un sopralluogo alla presenza di un consulente della Procura che dovrà rimettere una relazione. Al momento tuttavia non vi è alcun sequestro".

Sempre secondo quanto affermato dall'assessore non vi sono soluzioni alternative di riapertura sebbene parziale, della strada per motivi di sicurezza.

E così il dibattito è andato avanti per due ore tra momenti di tensione, urla ed esasperazione da parte dei commercianti che vedono “un calo del lavoro” e dei residenti del quartiere che non riescono a fare “una vita normale”.

I commercianti hanno anche annuncito una manifestazione:

“Ci faremo sentire, la pazienza è finita. Il primo passo sarà quello di convocare una riunione a tavolino con il sindaco, una raccolta firme da presentare in procura e regione al posto di Cialente che abdica. Poi se non ci ascolteranno bloccheremo la strada”.

A metterci il carico la dirigente scolastica dell'istituto Da Vinci-Colecchi, Serenella Ottaviano, presente alla discussione, che ha sottolineato il problema di sicurezza relativo agli 800 studenti dell'istituto:

"In caso di evacuazione per terremoto o altre emergenze dove mandiamo i ragazzi?" - ha detto riferendo di aver scritto una nota al sindaco.

Durante l’incontro si è parlato anche della questione fornace che insiste su Via Gabriele dell’Addolorata, che oltre ai disagi evidenti porterebbe anche a seri problemi legati alla sicurezza. Ne è la dimostrazione l’episodio di questo fine settimana quando i soccorritori del 118 sono stati costretti ad abbandonare l'ambulanza ed a procedere a piedi con la barella per portare una donna in ospedale.