Gelo Fra la Raggi e il Mini Direttorio. La Lombardi Lascia il Sindaco di Roma

14 Luglio 2016   16:59  

E gelo tra lo staff M5S chiamato a supportare Virginia Raggi sindaco di Roma e la prima cittadina capitolina. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti autorevoli, dopo l'empasse sul capo di gabinetto -con Raggi decisa a sostenere la nomina di Daniele Frongia e Raffaele Marra suo vice ma poi costretta a desistere- i rapporti tra il mini direttorio romano e la sindaca grillina sono ormai ridotti al lumicino.

Eppure lo staff -composto da Paola Taverna e Roberta Lombardi, l'europarlamentare Massimo Castaldo e il consigliere Gianluca Perilli- dovrebbe confrontarsi quotidianamente o quasi con l'inquilina del Campidoglio. Ma così non è e già si conta una prima defezione di peso: Roberta Lombardi ha rassegnato ieri dimissioni irrevocabili, viene riferito da fonti M5S all'Adnkronos.

In realtà la deputata romana -che raggiunta telefonicamente rifiuta di rilasciare dichiarazioni o confermare- già tre settimane fa aveva chiesto di lasciare, nel pieno dell'impasse Frongia-Marra. Ma era stata convinta a desistere, anche per evitare che liti interne oscurassero una vittoria senza precedenti per il Movimento.

A scatenare il malcontento proprio la scelta di Raggi, poi naufragata, di nominare Frongia a capo di gabinetto e Marra come suo vice. Una decisione, la sua, che avrebbe violato il codice etico sottoscritto a Roma e che prevede in un passaggio di concordare con il mini direttorio tutte le nomine del caso.

Ma per Lombardi, che con Perilli avrebbe mosso accuse alla Raggi durante una riunione di fuoco, la sindaca avrebbe commesso anche un errore di coerenza, scegliendo una persona, in questo caso Frongia, che aveva corso alle elezioni per fare il consigliere e non il capo di gabinetto: non si lascia una poltrona per un'altra, questa la stilettata piovuta dallo staff per bocca di Lombardi.

Da quel dì la distanza tra le due donne é divenuta incolmabile, ma anche sul mini direttorio romano è calato un cono d'ombra, con rapporti sempre più sporadici e freddi con il Campidoglio. Grillo, nel suo blitz, avrebbe tentato di rasserenare gli animi ma, benché si millanti sicurezza ed entusiasmo, la strada appare tutta in salita visto che la 'macchina' si è inceppata a pochi metri dal via. E a questo punto non è escluso che all'addio di Lombardi possano seguirne altri a stretto giro.


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