Gemellaggio e ricostruzione, Cialente incontra sindaco di Camerino

01 Marzo 2011   13:09  

Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ha incontrato stamani il collega Dario Conti, primo cittadino di Camerino, in provincia di Macerata. L’incontro, cui hanno partecipato l’assessore alla Ricostruzione del Patrimonio artistico Vladimiro Placidi, il consigliere comunale Maurizio Capri, che ha la delega ai Rapporti con le città gemellate, e il professor Franco Ugo Rollo dell’Università di Camerino, ha avuto lo scopo di avviare l’ipotesi di un gemellaggio tra le due città e, al contempo, di confrontarsi sul difficile terreno della ricostruzione post sisma.

"La città di Camerino – ha dichiarato il sindaco Cialente – condivide con noi la drammatica esperienza di un sisma devastante e la difficoltà di confrontarsi con le mille problematiche della ricostruzione. Il collega Dario Conti ci ha messo in guardia, in particolare, dal pericolo maggiore, lo stesso che, come sindaco, cerco in ogni modo di scongiurare. Il rischio è che, se il processo di ricostruzione stenta a partire e i tempi di recupero del centro storico si allungano, come avvenuto a Camerino, ma anche, per quanto ho potuto constatare, a Gemona, in Friuli, il cuore della città tende a spopolarsi. Per questa ragione è importante che le sedi istituzionali e universitarie, le attività commerciali e i luoghi di aggregazione a carattere sociale e culturale non vengano decentrate e tornino al più presto nel centro storico".

"Alla luce dell’importanza di avviare un proficuo confronto su questa e altre tematiche legate alla ricostruzione - ha proseguito Cialente – abbiamo valutato l’ipotesi di istituire un gemellaggio tra le nostre due città, accomunate da molti aspetti legati alla storia, all’ urbanistica, al panorama culturale, ricco di istituzioni teatrali e musicali, nonché di due importanti biblioteche, la Tommasiana dell’Aquila e la Valentiniana di Camerino, e alla presenza di due grandi università, dal momento che Camerino, come L’Aquila, è uno di quei centri di dimensioni medio piccole che sono riuscite a vincere la sfida di diventare città universitarie, trasformando la presenza dei rispettivi atenei in altrettante risorse non solo culturali, ma anche economiche e di sviluppo.

Per questa ragione vorremmo istituire un rapporto istituzionale che veda il coinvolgimento dell’università, della diocesi e delle rispettive realtà culturali e museali. Una sinergia che certamente si potrà rivelare importante e potrà dare un valido contributo alle politiche legate alla ricostruzione post sisma, facendo tesoro dell’esperienza della città marchigiana in tutti gli aspetti, normativi, tecnici, sociali ed economici".


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