Ginoble pigliatutto

Il neo parlamentare ancora non lascia l'Emiciclo

20 Giugno 2008   11:12  

La legge, evidentemente, lo consente, l'etica politica, che però, si sa, è un'altra cosa, vorrebbe il contrario. Cioè che non si ricoprano più incarichi contemporaneamente, anche se, nel caso dei consiglieri regionali eletti al Parlamento, c'è un lasso di tempo nel quale poter maturare la scelta fra i due scranni, mantenendoli così entrambi. Cosa c'è da pensare, ci si chiederà, dal momento che si è accettata una candidatura, fra l'altro di sicura elezione, alla Camera dei deputati, dunque con l'”interesse” di andare a ricoprire uno scranno a Montecitorio, e non più all'Emiciclo?

Ebbene, Tommaso Ginoble, 11547 voti nel 2005 che gli hanno fatto guadagnare un assessorato regionale, mantenendo il posto in Consiglio (i consiglieri regionali nominati assessori possono non dimettersi dal consiglio), eletto parlamentare con il Pd lo scorso aprile, è tutt'ora consigliere regionale e parlamentare. Quindi doppia indennità per l'assicuratore rosetano, da consigliere e da deputato, nonostante il ripetuto invito dei colleghi di partito ad optare.

Ci si è messa di mezzo anche la regolamentazione interna della Camera, che, a differenza del Senato, ha un procedimento che rende possibile il fatto che l'onorevole Ginoble non abbia ancora ricevuto l’ultimatum come accaduto per alcuni suoi colleghi eletti a Palazzo Madama.(MS)


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