Giornata contro discriminazioni, inchiesta Save the Children, 3 studenti su 5 sono vittime

28 Febbraio 2019   09:58  

Più di 3 studenti su 5 dichiarano di essere stati vittime di discriminazione e di aver vissuto sulla propria pelle violenze o minacce, sono stati derisi ed emarginati dai loro coetanei o messi al centro di voci negative sul loro conto.
Soprattutto a scuola, quasi 9 su 10 sono stati testimoni diretti di comportamenti discriminatori nei confronti dei loro amici e compagni.

E' la sintesi che emerge da un nuovo sondaggio diffuso alla vigilia della Giornata internazionale contro le discriminazioni da Save the Children che cade il primo marzo.

Un'indagine realizzata da SottoSopra, il Movimento Giovani per Save the Children con il sostegno dell'Invalsi, nell'ambito della campagna nazionale ''UP-prezzami'' contro gli stereotipi, ideata e lanciata da oltre 400 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 22 anni, impegnati in azioni di sensibilizzazione e cittadinanza attiva in 15 città italiane.  

Immagine simbolo della campagna è un codice a barre che rappresenta le etichette con le quali si giudicano gli altri in modo superficiale, limitandosi al loro aspetto esteriore, accompagnato dallo slogan ''Non fermarti all'etichetta''. 

Come l'omosessualità, l'appartenenza alla comunità rom, l'obesità o il fatto di essere di colore, le principali etichette per le quali le persone rischiano di essere discriminate, secondo più dell'80% degli intervistati. A queste seguono l'essere di religione islamica, l'essere povero o disabile (per il 70%).   

Discriminazioni per i due terzi degli studenti Il 61% degli studenti intervistati - emerge dal sondaggio - ha subìto direttamente situazioni di discriminazione dai propri coetanei. Tra questi, il 19% ha dichiarato di essere stato emarginato ed escluso dal gruppo, mentre il 17% è stato vittima di brutte voci messe in giro sul proprio conto, il 16% deriso e 1 su 10 ha subito furti, minacce o pestaggi. Tra chi ha subito discriminazioni, il 32% ha scelto di rivolgersi ai genitori, un altro 32% ha preferito parlarne agli amici, mentre il 31% non ha parlato con nessuno. Bullismo a scuola Solo 1 intervistato su 20 sceglie di rivolgersi agli insegnanti, mentre è proprio a scuola, secondo i risultati dell'indagine, il luogo principale (45% dei casi) dove gli studenti assistono a discriminazioni nei confronti dei loro compagni di pari età, seguita della strada (30%) e dai social (21%). 

Un simbolo che tutti gli studenti sono chiamati a condividere sui social utilizzando l'hashtag #UPprezzami e sfidando i propri amici e familiari a postare foto e video è un codice a barre disegnato sulla guancia. Un invito a liberarsi dalle etichette e a dire no alle discriminazioni, che è anche il messaggio veicolato da un video costruito e realizzato dai ragazzi di SottoSopra, in cui ciascun giovane viene imprigionato in uno scatolone che rappresenta lo stigma di cui è vittima. 

La campagna verrà raccontata e promossa dai ragazzi anche attraverso UndeRadio, la web radio del Movimento Giovani per Save the Children, con una diretta radiofonica a partire dalle ore 14.30 del 1 marzo, in occasione della Giornata internazionale contro le discriminazioni, sul sito http://www.underadio.it/  


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