Giornata nera per Cialente: prima forfait da Letta, poi costretto a scusarsi coi suoi

24 Marzo 2011   23:11  

La giornata, iniziata sotto i migliori auspici, si è conclusa senza alcun nuovo elemento per il sindaco dimissionario Massimo Cialente.

Le cose sono iniziate a mettersi male già in mattinata. Dei problemi dell'Aquila - buco milionario nelle casse comunali e governance della ricostruzione - "di certo non se ne potrà discutere in un tavolo con sessanta persone" aveva detto qualche giorno fa, riferendosi al fatto che il colloquio col sottosegretario Gianni Letta sarebbe dovuto avvenire con un attimo di calma e, soprattutto, a quattr'occhi.
Così non è stato.

Anzi, al contrario, con l'uomo di governo - l'unico col quale prosegue un rapporto costante e diretto - il sindaco è riuscito a scambiare giusto due parole all'uscita dall'incontro al quale partecipavano una pletora di soggetti, visto che il sottosegretario era diretto a Teramo per inaugurare il Lotto zero e i tempi erano strettissimi.

Insomma, tutto rimandato a sabato, in un incontro a Roma previsto per le 16. "Ho posto con lui una serie di problemi. Ho detto che noi ci sentiamo molto commissariati" questo quanto il sindaco ha dichiarato di aver detto a Letta.

Ma la giornata, per Massimo Cialente, non è finita lì.
Fra i temi caldi, infatti, anche se si tenta in tutti i modi di nasconderlo, c'è anche quello legato alla coalizione che lo sostiene in Comune, la cui instabilità non è stata affatto secondaria nelle scelte fatte fin qui.
Così in serata vivace riunione di coalizione, negli uffici di Villa Gioia, definita "interlocutoria" dai partecipanti ed andata avanti per ore fino a tarda sera. L'ha convocata lo stesso sindaco, che per la prima volta da quando consegnò le dimissioni l'8 marzo ha chiamato a raccolta i suoi.

Attorno a un tavolo si ritrovano, per la prima volta dopo mesi, proprio tutti, anche Rifondazione e Sinistra e libertà, da tempo tiratisi fuori dalla maggioranza, e che stasera sono apparsi disponibili a rientrare nei ranghi. "Avendo condotto una battaglia contro i commissari, non potremmo mai volere un commissariamento del Comune" dicono dal partito di Enrico Perilli.

L'esito dell'incontro viene definito "positivo" dall'assessore Pierluigi Pezzopane; il sindaco ha ripercorso tutta la vicenda e i motivi che lo hanno portato a dimettersi, ha esordito addirittura scusandosi coi consiglieri "per come mi sono comportato il 7 mattina quando vi ho lasciato di stucco. Penso di non aver usato modi eleganti". Il riferimento, ovviamente, era all'ultima seduta di Consiglio comunale quando annunciò la volontà di gettare la spugna.

Nel suo intervento - raccontano alcuni dei partecipanti - il sindaco ha stemperato i toni aspri usati inizialmente verso i consiglieri della maggioranza, ritenendoli solo marginalmente responsabili della sua decisione.

Una inversione di rotta che miri a ricompattare la coalizione spostando l'attenzione verso il governo, che pure ha le sue responsabilità, in modo da condurre una battaglia unitaria contro un "nemico comune"? Lo vedremo.

Per alcuni, comunque, il sindaco è convinto di incassare quello che rivendica dall'incontro romano di sabato con Letta. A quel punto, avendo fatto oggi un passo indietro di fronte ai suoi, la strada verso il ritiro delle dimissioni sarà spianata.

Marco Signori


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