Lo spaccio delle sostanze stupefacenti non si è interrotto con il terremoto, ma si è solo ricollocato, dai locali notturni del centro storico dell'Aquila alle tendopoli e alle aree nelle quali i presunti protagonisti, sette giovani fra i 22 e i 26 anni, avevano trovato dimora da sfollati.
Gli arresti, a seguito di un'attività d'indagine iniziata a metà del 2008, hanno portato gli uomini della squadra mobile diretti da Salvatore Gava ad intervenire alle prime luci dell'alba.
I sette sono stati tutti trasportati in carcere, i cinque uomini alle Costarelle di Preturo le due donne nella casa circondariale di Teramo, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Elvira Buzzelli.
Quattro etti di haschic e 1 di cocaina in tutto sono stati sequestrati, oltre a bilancini di precisione. L'attività d'indagine avrebbe rilevato anche traffico di eroina.
Complessivamente si parla di un giro di 1 etto di cocaina e altrettanto di haschic alla settimana.
Ad incastrare i sette intercettazioni telefoniche durate mesi, il mercato – per così dire – era soprattutto rivolto a giovani studenti.
Per la stessa ipotesi di reato sono state denunciate in stato di libertà altre 18 persone.
Nell'intervista il capo della Squadra Mobile, Salvatore Gava.
(MS)