Giuliante sul caso Chiavaroli:"non è socia,non c'è conflitto"

La replica a Paolucci

07 Maggio 2010   13:08  

"Un'azienda di decine di dipendenti e collaboratori svolge il suo lavoro nel campo dell'istruzione e della formazione professionale. Lo fa da anni e capita che partecipi a bandi pubblici e vinca sia in costanza di centro sinistra che di centro destra. Cio' consente alle decine di famiglie (quelle dei lavoratori come la sinistra un tempo avrebbe compreso) di vivere in tempi oggettivamente difficili per la nostra Regione".

Cosi' il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale replica al segretario del Pd Paolucci che aveva sollevato un 'caso' sulla consigliera Chiavaroli per un presunto conflitto di interessi nella gestione di corsi di formazione.

"Fondi Europei arrivano alla Regione che li gira alle Province che poi effettuano bandi pubblici ai quali gli operatori del settore partecipano. L'azienda della famiglia Chiavaroli (non di Federica) - precisa Giuliante - svolge questa attivita' e conseguentemente partecipa a tali bandi. Paolucci, in arte Silvio, solleva il conflitto d'interesse. Federica Chiavaroli che non e' socia, non e' amministratrice, dovrebbe inibire alla propria famiglia, in quanto titolare di imprese, di partecipare a bandi pubblici perche' il suo status di consigliera regionale figlia e/o sorella di imprenditori per contagio disturba Paolucci. Per fortuna che Silvio c'e'! Probabilmente - prosegue Giuliante - ad un'impresa che lavora, guadagna, assume e crea reddito, Paolucci ne preferirebbe una decotta, con lavoratori in cassa integrazione, da portare in corteo per denunciare il calo dell'occupazione e/o la disoccupazione. Ma tanto e'! L'etica in politica, prima di essere un codice e' un modo di sentire. Potendo scegliere preferiamo quello di Federica a quello di Silvio che scomoda l'etica confondendo decenza con licenza. A Federica Chiavaroli che con stile desueto ha lasciato ogni incarico nell'azienda di famiglia proprio perche' consigliere regionale diciamo semplicemente grazie! perche' con la sua professionalita' marca la differenza tra due mondi e due modi di fare politica" conclude Giuliante.

 


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