Gli agricoltori assediano l'Agea, per avere i loro soldi

22 Febbraio 2012   10:27  

Sono già un migliaio di agricoltori della Coldiretti provenienti da diverse regioni d'Italia che con un blitz sono giunti a Roma per chiedere conto dei mancati pagamenti da parte dello Stato che stanno facendo chiudere le aziende esposte, per colpa della stretta creditizia, anche al pericolo usura.

Gli agricoltori siciliani, pugliesi, lucani, marchigiani, piemontesi e laziali si trovano - spiega una nota - in via Palestro 81 a Roma e stanno cercando di entrare in Agea, che e' l' Ente pagatore dello Stato per i fondi comunitari, per chiedere quanto gli spetta, dopo aver atteso in alcuni casi, inutilmente per anni.

Sono almeno 40mila i crediti inevasi dello Stato nei confronti degli agricoltori. Dalla Basilicata - sottolinea la Coldiretti in una nota - e' arrivato Aliani Serafino che deve avere 30mila euro per una pratica del 2007 mentre il piemontese Carletto Giampiero con i terreni a pascolo attende pagamenti per 18mila euro dal 2003. Cecilia Santacroce dalla Puglia deve avere 11800 euro, Daniela Monaldi che produce biologico nelle Marche 2800 euro, Salvatore Canicatti dalla Sicilia 5160 euro e Angelo Rossi che conduce una azienda nel Lazio deve avere 11600 euro dal 2009. I casi sono vari e numerosi ma hanno come comune denominatore il mancato riconoscimento di quanto dovuto.

Senza dimenticare le situazioni che si sono risolte dopo anni di attesa che hanno messo in sofferenza le aziende. Nel 2011 sono stati pagati 14700 euro al siciliano Vito Zagarria che attendeva dal 2007 mentre il pugliese Domenico Fortunato ha ricevuto 20200 euro relativi ad una pratica del 2008 e il lucano Giovanni Tortorella 17500 euro del 2009. 

"Ci aspettiamo che il reinsediato presidente dell'Agea Dario Fruscio che aveva avviato un processo di efficienza e di trasparenza possa riprendere con determinazione quel percorso per risolvere i casi del passato, ma anche per migliorare la futura gestione dell'Agenzia, nell'interesse dell'agricoltura italiana" ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.

La mancata erogazione dei fondi dovuti agli agricoltori aggrava - sottolinea la Coldiretti - gli effetti della crisi che ha gia' fatto chiudere 50mila aziende agricole nel 2011 in Italia ma per colpa della stretta creditizia rischia anche di esporre le aziende al pericolo usura. Senza dimenticare la necessita' di far ripartire le imprese colpite dal maltempo che ha causato danni per 300 milioni di euro.

La mobilitazione degli agricoltori contro le inefficienze dello Stato che fanno chiudere le imprese si estende e la Coldiretti ha annunciato che il presidio continuera' anche il 23 febbraio quando a manifestare davanti all'Agea saranno gli agricoltori della Coldiretti provenienti da Campania, Abruzzo, Lazio, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Sardegna.


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