Gli sciacalli aquilanissimi dei locali commerciali affittati a prezzi indecenti

02 Dicembre 2013   10:15  

Il centro storico dell'Aquila rischia di morire di terremoto o per colpa di aquilianissimi sciacalli?

La seconda risposta è quella giusta, almeno se ci riferiamo agli affitti da capogiro chiesti da ex-terremotati per i locali commerciali al pianterreno dei loro palazzi spesso vincolati del centro storico e già ricostruiti, più sicuri e belli di prima, con i soldi pubblici.

Affitti che arrivano oramai alla incredibile cifra di 45 euro a metro quadro. Come a Bologna centro.

Del resto la legge Barca consente la risoluzione dei contratti stipulati prima del sisma, e dunque l'annullamento dei vecchi contratti di locazione.

E in questo modo gli sciacalli aquilanissimi di cui sopra, possono scatenare i loro spiriti animali mandando via i vecchi commercianti che facevano anche la storia della città, ne rappresentavano l'identità. Per poi piazzare i loro locali ai pochi imprenditori, provenienti da fuori, con capitali freschi e abbondanti da investire. Cinesi spesso, ma anche, nessuno può escluderlo, mafiosi che devono riciclare il loro denaro sporco di sangue.

Mentre le  storiche librerie, le tante meravigliose attività artigianali, negozi con anche un secolo di vita, che dopo il terremoto si sono delocalizzati in periferia, o che vorrebbero ricominciare, non potranno più tornare nella loro città. 

Grottesco e molto sospetto è in silenzio di tomba su questa vicenda delle associazioni di categoria come Confcommercio e Confesercenti.

Dichiara a tal proposito il sindaco Massimo Cialente al quotidiano Il Centro:

''I commercianti devono poter rientrare nei negozi, alle stesse condizioni contrattuali ante-sisma, almeno fino alla loro scadenza naturale e comunque per un minimo di 4 anni. Si tratta di una battaglia etica di tutta la città.

Il timore è che il centro storico, una volta ristrutturato, resti un deserto, come accaduto per Gemona dopo il terremoto del Friuli. Se non si corregge il tiro, vedo sempre più concreta la possibilità che in centro aprano solo pub, birrerie, jeanserie e cineserie.

Un’immagine che non mi piace, significherebbe snaturare quel tessuto produttivo che fa parte della nostra storia''.

Il ministro Trigilia potrebbe intervenire per im per tutelare i commercianti e in cui si prevede l'obbligo a tornare agli accordi in essere prima del 6 aprile 2009.  

 


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