Governo, il discorso di presentazione del premier Giuseppe Conte al Senato

05 Giugno 2018   13:20  

"Assumo questo compito con umiltà e determinazione, consapevole dei miei limiti, ma anche con l'abnegazione di chi comprende il peso delle responsabilità affidatemi". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo in Aula al Senato per la fiducia. "Non sono spinto da nient'altro che da spirito servizio", ha assicurato, rivolgendo un saluto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che "ha accompagnato - ha ricordato - le prime, non facili, fasi di formazione di questo governo".

Conte ha anche ringraziato i due leader di Lega e M5S Matteo Salvini e Luigi Di Maio, seduti al suo fianco: "Sono grato a chi, rinunciando a legittime ambizioni personali, ha saputo porre davanti a tutto - ha detto - l'interesse generale, per un progetto che supera le persone chiamate a portarlo avanti, e che mi fa avvertire, ancora più intensamente, la responsabilità che mi sono assunto". "Ascolto, esecuzione, controllo. Saranno questi - ha annunciato - i tre pilastri dell'azione di governo, nel segno della piena trasparenza".

 

"Entrando per la prima volta in quest'aula e nel parlarvi oggi - ha affermato -, avverto pesante la responsabilità per ciò che questo luogo rappresenta". "Ma la maniera migliore - ha sottolineato - che abbiamo, oggi, di onorare questa nobile tradizione è offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini". "Ci presentiamo in quest'Aula per chiedere la fiducia non solo per una squadra di governo, ma - ha sottolineato - per un progetto per il cambiamento dell'Italia tutta".

Rivolgendosi alle altre forze politiche parlamentari, Conte ha dichiarato: "Saremo disponibili anche a valutare, in corso d'opera, l'apporto di gruppi parlamentari che vorranno condividere il nostro cammino e, se del caso, aderire successivamente al contratto di governo, offrendo un apporto più stabile alla realizzazione del nostro programma". Conte ha poi annunciato che la sua prima uscita pubblica sarà per i terremotati.

MIGRANTI - Parlando di immigrazione, il presidente del Consiglio ha promesso: "Metteremo fine al business dell'immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà". "La gestione dei flussi migratori finora attuata ha rappresentato un fallimento", ha detto il premier, sottolineando come si stia affermando "la piena consapevolezza che l'Italia non può essere lasciata sola". Poi ha sottolineato: "Non siamo e non saremo mai razzisti. Vogliamo che le procedure mirate all'accertamento dello status di rifugiato siano certe e veloci, anche al fine di garantire più efficacemente i loro diritti".

DASPO PER CORROTTI - Conte ha annunciato che la corruzione sarà combattuta con "metodi innovativi come il 'daspo' ai corrotti e con l'introduzione dell'agente sotto copertura".

DEBITO PUBBLICO - "Il debito pubblico - ha detto -vogliamo ridurlo ma vogliamo farlo con la crescita e non con le misure di austerity". "La politica fiscale e di spesa pubblica - ha aggiunto - dovrà essere orientata al perseguimento degli obiettivi richiamati di crescita stabile e sostenibile".

REDDITO CITTADINANZA - "L'obiettivo del Governo - ha rimarcato Conte - è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socio-economico. Il beneficio verrà commisurato alla composizione del nucleo familiare e sarà condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo". "Ci proponiamo, in una prima fase, di rafforzare i centri per l'impiego, in modo da sollecitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro con la massima efficienza e celerità possibili. Nella seconda fase, verrà erogato il sostegno economico vero e proprio", ha aggiunto.

PENSIONE DI CITTADINANZA - "Ci premureremo di intervenire - ha annunciato - anche a favore dei pensionati che non hanno un reddito sufficiente per vivere in modo dignitoso, introducendo una pensione di cittadinanza".

TAGLIO PENSIONI D'ORO - Nel discorso programmatico per la fiducia Conte ha annunciato il taglio delle pensioni d'oro: "Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati". Il premier ha sottolineato anche come occorra "operare un taglio alle pensioni e ai vitalizi dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei dipendenti degli organi costituzionali".

FLAT TAX - Parlando di tasse, il premier ha detto: "L'obiettivo è la flat tax, ovvero una riforma fiscale caratterizzata dall'introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell'imposta, in piena armonia con i principi costituzionali".

SALARIO MINIMO E TASSE EQUE - "E' ora di dire - ha continuato - che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa, che hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque".

GIOVANI - "Vogliamo dare voce - ha continuato Conte - ai tanti giovani che non trovano lavoro". "Vogliamo costruire un nuovo patto sociale trasparente ed equo- ha aggiunto - fondato sulla solidarietà ma anche sull'impegno".

CARCERE PER GRANDI EVASORI - "Occorre inasprire l'esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori", ha osservato il premier.

EUROPA - "L'Europa - ha detto Conte - è la nostra casa. Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un'Europa più forte e anche più equa".

APERTURA A RUSSIA - "Saremo fautori di una apertura alla Russia - ha annunciato -, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa".

CONFLITTO DI INTERESSI - In un passaggio del suo discorso al Senato, dedicato al conflitto di interessi, Conte ha detto: "E' un tarlo che mina il nostro sistema economico-sociale fin nelle sue radici, e impedisce che il suo sviluppo avvenga nel rispetto della legalità e secondo le regole della libera competizione".

Standing ovation per Conte al Senato quando il premier ha annunciato di voler combattere le mafie e aggredirne il patrimonio. La maggioranza si è alzata in piedi e ha lungamente applaudito il presidente del Consiglio, mentre dai banchi M5S si levava il grido "fuori la mafia dallo Stato".

Ai banchi del governo, l'esecutivo al completo. Fra i ministri domina il grigio, tranne la ministra della Salute Giulia Grillo, in completo rosa. L'aula, presieduta da Elisabetta Alberti Casellati, presenta qualche scranno vuoto nel centrodestra e assiste attenta alle dichiarazioni del premier, compreso l'ex segretario del Pd Matteo Renzi.

Tra un appunto e l'altro l'ex segretario del Pd si concentra sul passaggio in cui Conte ribadisce il rapporto "strategico" con l'alleato Usa. A quel punto 'lancia' l'applauso del gruppo, che si unisce a quello della maggioranza. E quando, subito dopo, Conte sottolinea il desiderio di un'apertura alla Russia, Renzi segnala ai suoi di lasciar correre, quasi a indicare, anche con visibili cenni della testa, che 'ci può stare' un'affermazione di questo tipo, in apparente controtendenza con quella immediatamente precedente.

Dopo le dichiarazioni programmatiche seguiranno la discussione generale e il voto di fiducia di Palazzo Madama. L'esito del voto, con la 'chiama' dei senatori che potrebbe iniziare attorno alle 19, è atteso per le 20. Arrivando al Senato, il presidente del Consiglio ha detto: "Sono ottimista, emozionato certo. E' un momento importante, per me ma lo è più in generale per il Paese".



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