Creare nuove opportunita' di lavoro ed impresa incentivando il settore dell'agricoltura. E' l'obiettivo della proposta di legge sulla Banca della terra d'Abruzzo presentata dal Movimento Cinque Stelle. L'iniziativa e' stata illustrata, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa dal consigliere regionale Pietro Smargiassi, primo firmatario della proposta. Nello specifico, e' previsto il censimento e l'inventario di terreni, disponibili per operazioni di affitto o di concessione, di proprieta' della regione Abruzzo, di altri enti o privati. Nell'elenco figureranno anche i terreni definiti "abbandonati o incolti" ai sensi della legge 4 agosto 1978 n. 440(norme per l'utilizzazione delle terre incolte, abbandonate o insufficientemente coltivate) che rivestono particolare importanza. Una volta completata l'operazione di censimento e inserimento dei terreni nella Banca, gli interessati potranno fare richiesta di assegnazione inoltrando uno specifico piano di sviluppo contenente la descrizione del lotto, gli obiettivi produttivi, un cronoprogramma dei lavori previsti. Al proprietario del fondo spettera' un canone, che sara' determinato in base ai criteri definiti nel regolamento, o anche di comune accordo fra il proprietario e l'assegnatario. "In questo modo - ha spiegato Smargiassi - si vuole dare un impulso allo sviluppo del settore agricolo abruzzese ed alla produzione di prodotti autoctoni, incentivando la nascita di nuove aziende o l'ampliamento di quelle esistenti, con particolare riguardo verso i giovani che si avvicinano per la prima volta al mondo dell'agricoltura o verso le cooperative che intendono espandersi". Secondo il consigliere pentastellato, la ripresa della coltivazione dei terreni abbandonati, contribuira' "al miglioramento dell'assetto idrogeologico" e "a prevenire anche il fenomeno degli incendi boschivi e delle calamita' naturali".