Guttuso, Brindisi e Pandolfini in mostra al Premio Emigrazione

La rassegna di Pratola Peligna alla 32ma edizione

21 Giugno 2008   22:26  

“Oltre i confini con Eva nel cuore”: questo il titolo della 32ma edizione del "Premio internazionale Emigrazione" (segmento arti visive) che prenderà il via sabato 28 giugno 2008, alle ore 18, nelle suggestive sale del Palazzo Santoro-Colella di Pratola Peligna (L´Aquila) nota in Italia e nel mondo proprio per questa iniziativa promossa dall’Associazione e dal  giornale “La voce dell’emigrante” diretti da Angelo De Bartolomeis, animatore culturale e personaggio di grande cultura umanistica.

Si tratta della rassegna, senz’altro, fra le piu´ importanti a livello nazionale per quanto concerne il tema dell’emigrazione, "un fenomeno che nel secolo scorso - spiega De bartolomeis - diede al nostro Paese la possibilità di una rinascita economica e sociale di cui tuttora vediamo i frutti e che oggi si ripropone in termini invertiti, vista la problematica degli sbarchi clandestini di extracomunitari sulle nostre coste".

Il Premio di Pratola, curato quest’anno dai critici Chiara e Leo Strozzieri, prevede per il settore specifico delle arti visive (esiste poi un analogo premio dedicato alla letteratura: saggistica, giornalismo, narrativa e poesia che viene proposto in altra data), è strutturato in ben tre sezioni, ovvero la sala omaggio a Emanuele Pandolfini, storico maestro siciliano (Palermo 1929) residente a Roma, che, insieme all’amico Renato Guttuso (nella foto) e Giuseppe Migneco, forma la nota triade di pittori siciliani impegnati in una figurazione di carattere sociale. Poi, una sezione ove espongono pittrici e una terza con pittori che abbiano trattato con assiduità il tema femminile.Queste le donne artiste presenti: si va dalla centenaria ticinese Anita Spinelli alle ormai storicizzate Mirella Bentivoglio e Tomaso Binga (alias Bianca Menna) con aggiunta una consistente pattuglia di più giovani operatrici come  Morena Antonucci, Chiara Crisologo, Ester Crocetta, Marisa Facchinetti, Renata Maccaro, Marina Ranieri, Patrizia Ricca, per finire con Lucia Stefanetti, singolare nella sua ricerca in quanto il tema ricorrente da lei trattato è quello degli angeli e con Manuela Armellani giovane ma già affermata artista soprattutto nel campo dell’incisione proveniente dall’Accademia di Bologna. Armellani si concentra in particolare sul tema del nudo femminile eseguito con gestualità espressionistica e cromatismo severo.

Della pattuglia dei pittori invece vanno citati innanzitutto quattro maestri storici scomparsi (Guttuso, Raffaele Faccioli, Remo Brindisi e Primo Conti) e altri contemporanei.

Una rassegna, dunque, ricca e articolata con presenze segnalate da un comitato scientifico presieduto da Leonardo Faccioli, figlio del grande Luigi, astrattista veronese e a suo tempo amico e collaboratore del futurista Conti. Rassegna da leggere come un doveroso omaggio non solo a quanti con il loro lavoro all’estero hanno per così dire  riedificato il nostro paese sulle macerie della guerra, ma anche alle donne rimaste in patria a custodire gelosamente il focolare domestico, un valore al quale davvero sarebbe opportuno  fossero sensibilizzate le nuove generazioni.

L’intera rassegna, come nelle precedenti edizioni, sarà documentata da un elegante volume a colori con la riproduzione di tutte le opere esposte con saggi critici dei curatori, che verrà distribuito in omaggio al pubblico. Nell’ambito della cerimonia inaugurale sarà consegnata a Pandolfini la medaglia d’oro alla carriera, onorificenza che in passato è stata attribuita a maestri del valore di Achille Pace, Salvatore Emblema, Michail Koulakov, Gigino Falconi e Luigi Boille.


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