I fondi strutturali POR FESR

Un po' di approfondimento

02 Marzo 2009   12:40  
Già nella seconda metà del XX secolo, il processo dell’unificazione europea ha cominciato ad attivarsi.
Il 1 gennaio 1999 con l’entrata in funzione della Banca centrale e con l’introduzione della moneta unica (euro), il traguardo dell’unione europea è sembrato finalmente raggiunto. Ma il riflesso sui paesi facenti parte di questa nuova realtà geografica –politico -istituzionale non è stato positivo come ci si augurava. Un problema che si è riscontrato sin da subito è stato il divario di sviluppo tra le zone periferiche dell’Unione rispetto e quelle del centro Europa dove si ritrova la maggioranza della popolazione, delle attività industriali, dei servizi finanziari, della cultura e degli organi di governo della stessa Unione.
Nell’ottica di armonizzare e di eliminare le disparità economiche e sociali in tutti gli Stati membri e di rendere meno acuti gli aspetti negativi che la realizzazione del mercato unico e della moneta unica avrebbe arrecato anche nel futuro alle zone meno sviluppate dell’Europa, sono stati istituiti i cosiddetti Fondi Strutturali. In un primo momento l’importanza di questi fondi è stata sottovalutata tanto da lasciarli senza utilizzazione, successivamente si sono affermati come indispensabili per sostenere lo sviluppo dell’economia, specialmente nella parte più debole del paese.
L’Unione Europea, secondo le disposizioni del regolamento CE n.1260/99, recante disposizioni generali sui Fondi Strutturali 2000-2006, modificato dal regolamento CE n.1447/2001 del Consiglio del 28 Giugno 2001, promuove la coesione, favorisce lo sviluppo armonioso, equilibrato e duraturo delle attività economiche, sostiene la crescita dell’occupazione e la valorizzazione delle risorse umane, la tutela e il miglioramento dell’ambiente, l’eliminazione delle ineguaglianze  e la diffusione della parità tra uomini e donne dell’Europa.
La nostra attenzione oggi si sofferma sul FESR ossia il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale che nasce con un regolamento del 1975 ed è il più importante perchè impiega la maggior parte delle risorse destinate dal bilancio comunitario ai fondi Strutturali.
L’attuale regolamentazione risale, come per gli altri fondi, alla riforma del 1999.
Il fondo, a norma del Reg.CE n.1783/99 del Parlamento e del Consiglio del 12 luglio 99, ha come compito principale la rimozione degli squilibri regionali esistenti nella Comunità.
Esso contribuisce all’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo, nonché alla riconversione economica delle regioni industriali in declino.
Nessuna regione italiana è esclusa dall’intervento del FESR.

 L’obiettivo generale del POR FESR Abruzzo è quella di “ promuovere l’innovazione del sistema produttivo e l’attrattattività del territorio per meglio competere sui mercati globali”.
Ovviamente per far questo nel modo migliore e più fruttifero possibile occorre determinare delle macroaree in cui operare, denominate assi ed all’interno di questi ultimi specificare le singole  attività.
L’illustrazione del programma Por Fesr 2007-2013 si è avuta lo scorso 5 Febbraio presso l’ex aurum di Pescara in occasione dell’ apertura dei lavori del convegno "In Abruzzo l'Europa funziona" per la presentazione del Programma Operativo Regionale "Fondo europeo di sviluppo regionale (Por-Fesr) 2007-2013”.
Tra gli intervenuti grandi personalità della Regione, tra cui il Presidente Chiodi , gli assessori Alfredo Castiglione, Angelo Di Paolo, Mauro Febbo, Daniela Stati,  la dott.ssa Vanna Andreola responsabile delle politiche europee per la Regione Abruzzo ed il Commissario europeo alle politiche regionali dott.ssa Danuta Hubner.
In tale occasione, il Presidente Chiodi, ha precisato l’importanza di questi fondi strutturali per l’Abruzzo in un contesto economico-imprenditoriale decisamente difficile. Ha inoltre aggiunto : "Dobbiamo perseguire obiettivi qualitativi. Servono progetti affidabili, proposte credibili di nuove iniziative di sviluppo perché ci troviamo di fronte una sfida troppo importante. La macchina amministrativa della Regione è a disposizione degli enti e delle forze imprenditoriali che intendono attingere alle risorse europee".
Vediamo ora nello specifico come è articolato il programma con cifre, attività e beneficiari dello stesso.
  •  Primo asse. - Ricerca ed innovazione a cui sono destinati €. 135.913.247,00.-
Attività I.1.1 Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e di sviluppo Sperimentale, i cui beneficiari sono le Piccole e Medie imprese (P.M.I.) e loro raggruppamenti (raggruppamenti temporanei di imprese, consorzio o società consortile. Devono far parte del raggruppamento anche grandi imprese e/o organismi e centri di ricerca pubblici o privati)
Attività I.1.2. Sostegno alla creazione dei Poli di innovazione, i cui beneficiari sono PMI e loro raggruppamenti (raggruppamento temporaneo di imprese, consorzio società consortili. Possono far parte del raggruppamento anche le grandi imprese e/o gli organismi e centri di ricerca pubblici o privati).
Attività I.2.1. Sostegno a programmi di investimento  delle PMI per progetti di innovazione tecnologica, di processo e dell’organizzazione dei servizi. I beneficiari sono PMI e loro raggruppamenti aventi la forma di raggruppamenti temporanei di imprese , consorzio o società consortile.
Attività I.2.2. Aiuti alle piccole nuove imprese innovative, i cui beneficiari sono: piccole imprese di nuova creazione o attive da non più di tre anni, localizzate nella Regione Abruzzo.
Attività I.2.3. Promozione delle PMI attraverso servizi qualificati. I beneficiari sono le PMI.
Attività I.2.4. Azioni per migliorare la capacità di accesso al credito da parte delle PMI. I beneficiari sono i Consorzi Fidi per ciò che concerne le fasi di progettazione e realizzazione di processi di fusione o aggregazione fra consorzi fidi o operazioni di evoluzione organizzativa, mentre le PMI per quanto interessa il miglioramento dei rapporti con le banche.
  • 1.Secondo Asse. -Energia a cui sono destinati €. 35.239.821,00 -
Attività II.1.1.  linea A: Promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili. Linea B: Installazione di impianti fotovoltaici su edifici esistenti o in corso di realizzazione. Linea C: Produzione di teleriscaldamento per le zone montane.
Attività II.1.2. linea A: Promozioni di sistemi di risparmio energetico. Linea B: Promozione di risparmio energetico (contenimento dei consumi energetici in applicazione del dlg. 192/05).
Attività II.1.3. Promozione di sistemi di risparmio energetico.
      Beneficiari di tali attività sono: per le attività 1.1 e 1.2 Linea A le PMI; per le attività 1.1, 1.2                  linea B e attività 1.3 gli enti Pubblici.
  • 2.Terzo Asse. -Società dell’informazione a cui sono destinati €. 49.422.999,00-
Attività III. 1.1. Miglioramento della disponibilità dei servizi ICT per le imprese.
Attività III. 2.1. Potenziamento delle reti immateriali (banda larga) nelle aree di montagna
Attività III. 2.2. Miglioramento dei servizi ICT per i cittadini delle aree montane.
I beneficiari sono per le attività 1.1. gli enti pubblici e le P.M.I., per le attività 2.1 e 2.2 gli enti pubblici.
  • Quarto Asse. - Sviluppo del territorio a cui sono destinati €. 111.201.747,00-
Attività IV.1.1. Sostegno ai programmi integrati di sviluppo urbano (PISU).
Attività IV.2.1.  Valorizzazione dei territori montani (PIT)
Attività IV.3.1. Misure volte alla gestione e prevenzione dei rischi naturali, con particolare riferimento alle aree soggette a rischio sismico ed idrogeologico.
Attività IV.3.2. Bonifica dei siti contaminati.
  • 3.Quinto Asse. -Assistenza tecnica a cui sono destinati €. 13.591.325,00.-
Il quinto asse è destinato all’intero programma attraverso azioni d’informazione  e pubblicità delle opportunità del programma ai cittadini, assistenza tecnica e valutazione dei risultati del programma.
Per capire bene il riscontro positivo che questi fondi hanno sul nostro territorio e sulla nostra crescita come regione, vediamo due opere con essi realizzate.
Il primo è un progetto a noi abruzzesi particolarmente caro che riguarda l’Appennino europeo. (progetto APE).
Nel Forum di A.P.E., tenutosi a L’Aquila nel dicembre 1995, promosso dalla Regione Abruzzo, da Legambiente e dal Servizio Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente, cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni nonché le associazioni di categoria e gli imprenditori, si è stabilito che la Regione Abruzzo diveniva capofila del progetto; da allora sono stati fatti molti passi avanti e molti risultati si sono raggiunti per ciò che concerne la conservazione della natura come finalità in grado di coniugare le esigenze della tutela con quelle  dello sviluppo e della crescita occupazionale; la conservazione delle specificità del sistema insediativo, mediante la tutela, il recupero e la valorizzazione  del patrimonio edilizio, culturale e religioso diffuso sul territorio; il turismo sostenibile; la conservazione e lo sviluppo della ruralità; la promozione delle produzioni di qualità nel settore agroalimentare; la conservazione e lo sviluppo della PMI artigianale e agroalimentare; l’adeguamento della rete dei servizi. Ovviamente molto ancora si dovrà fare nell’ottica di una crescita necessaria e continua.
Altra opera realizzata in collaborazione con risorse pubbliche legate a fondi strutturali comunitari è il potenziamento turistico e sportivo del borgo di Santi che sorge intorno alla Pieve di San Donato (1000 d.C.), in una valle ai bordi del Parco Nazionale del Gran Sasso nei pressi dell’antica città romana di Amiternum, ricca di siti archeologici. Il progetto prevedeva la realizzazione di un campo da golf 18 buche, un albergo da 130 stanze, un Centro congressi e un Centro benessere, un complesso turistico-residenziale da 120 alloggi, spazi commerciali, bar e ristoranti. Molto di ciò che era stato progettato è andato a buon fine.
Purtroppo a volte l’utilizzo di tali fondi europei non raggiunge lo scopo, ed è per questo che la serietà da dimostrare sia da parte della Regione Abruzzo come ente polico-amministrativo sia da parte di chi presenta i progetti deve essere massima, con la consapevolezza che i fondi europei non impegnati o impegnati e non utilizzati nei tempi stabiliti dalla Comunità europea sono persi definitivamente dalla Regione.
I bandi saranno pubblicati tra poche settimane , vi terrò aggiornati.

Francesca Aloisi

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