I giovani aquilani che non dimenticano Auschwitz

05 Febbraio 2011   12:38  

C'è un Italia migliore, lontana anni luce dal bunga bunga ed altri squallori politico-giudiziari. Un Italia di giovani che fa della memoria e non dell'oblio indotto dalla televisione-spazzatura, delle fattorie e dei grandi fratelli, il loro valore di riferimento.

Sono ad esempio gli studenti dell’I.t.g. “O. Colecchi” dell’Aquila, protagonisti della sesta edizione dell’iniziativa “Un treno per Auschwitz” organizzata dalla “Officina della memoria”.

Un treno per Auschwitz” si è proposto a giovani e adulti come un “laboratorio sperimentale” di incontro e di dialogo, finalizzato a tenere insieme i pezzi di una memoria condivisa che ogni giorno di più rischia di sgretolarsi non soltanto sotto i colpi pure duri delle tesi negazioniste e revisioniste, ma anche, cosa ancora peggiore, a causa dell’indifferenza collettiva.

Il progetto, che dal 2005 ha coinvolto circa tremila persone e ha ottenuto il riconoscimento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si articola in tre fasi: attività propedeutica di preparazione al viaggio per tutti i partecipanti, chiamati “attori di viaggio”; azioni durante il viaggio (vita in treno e visita ai campi); “restituzione” dell’esperienza, ovvero condivisione di questa con coloro che non l’hanno vissuta.

Una rappresentanza di studenti del Colecchi dell'Aquila sono stati a Cracovia e Auschwitz, a visitare i campi di sterminio nazisti. Nel corso del viaggio insieme a centinaia di altri ragazzi sono stati protagonisti di momenti riflessione, di condivisione e seminari.

Tutti gli altri compagni di scuola aquilani hanno poi sviluppati percorsi didattici, sull'Olocausto, l'orrore nazista e fascista, l'importanza della memoria, in collaborazione tra gli altri con l’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie al sindacato Spi - C.g.i.l.


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