I grilli: "Vogliamo la raccolta rifiuti porta a porta!"

Rifiuti a L'Aquila

09 Aprile 2008   16:58  

Riceviamo e pubblichiamo integralmente: 

"Sabato 5 aprile i Grilli Aquilani  hanno iniziato a raccogliere le firme per una petizione popolare da presentare ai presidenti della Regione e della Provincia, e, ovviamente, al nostro Sindaco, riguardante l’avvio, nel più breve tempo possibile, del sistema di raccolta rifiuti “Porta a Porta”.  In poche ore abbiamo raccolto circa 500 firme e continueremo a raccoglierne.
La giornata  è stata molto interessante non tanto per il numero di firme raccolte, quanto per i commenti della gente che si è avvicinata al nostro banchetto: “magari” , “non si farà mai qui a L’Aquila” , “ma tanto rimescolano tutto”,  “ci vorrebbe poco, basterebbe copiare da altre realtà anche a noi vicine”, “firmo ma non penso che lo faranno”, “io differenzio ma è faticoso, non ci sono cassonetti”, “grazie a voi di fare questo per la città”, sono solo alcuni esempi. Le persone più anziane ricordano ancora che L’Aquila aveva una raccolta “porta a porta” quando i rifiuti non si differenziavano, certamente erano molti di meno, ma non vedono difficoltà nel ripristinarla. Qualcun altro, ancora, ci ha descritto come in giardino da tempo fa il compost con i rifiuti organici che poi utilizza per arricchire il terreno del suo orto, lamentandosi, ovviamente, di dover pagare la tassa sui rifiuti in base ai metri quadrati della sua abitazione e non guardando a ciò che produce in termini di rifiuti, cioè davvero molto poco. Insomma una situazione di generale sfiducia  nella quale tutti si lamentano dell’esistente, sia in termini di efficienza sia  in termini di costi. Nessuno è al corrente della Ecomulta che paghiamo annualmente per il mancato raggiungimento del 35% di raccolta differenziata, qualcuno ci ha fatto notare che all’ASM sono stati concessi ancora 1 milione e mezzo di Euro per il risanamento, ma nulla si sta facendo per evitare l’ecomulta (1 milione di Euro l’anno). Alcuni giornalisti, accorsi per una intervista, ci hanno detto di essere rimasti molto perplessi durante una recente conferenza stampa alla presenza del Sindaco e della presidente del Consiglio di Amministrazione Emanuela Villacroce, dalla quale hanno appreso che la raccolta differenziata vera e propria si realizzerà tra tre anni: anche a noi sono sembrati tempi biblici.
Pensiamo di aver capito che ci si sta avviando verso una raccolta multimateriale del secco (esclusa la carta), non abbiamo capito se porta a porta o tramite cassonetti. Naturalmente ciò prevede che venga messa in opera una piattaforma ecologica per la separazione del multimateriale che poi consentirebbe l’avvio al riciclo del materiale selezionato. Per la piattaforma è stato richiesto un contributo regionale ed è ancora in fase di progettazione, i tempi si allungano…..
Nel frattempo? Tutto come prima!! Abbiamo chiesto all’ASM i dati riguardanti i nostri rifiuti degli ultimi mesi e, prontamente, li abbiamo ricevuti. Qualcosa si muove, ma ancora troppo poco. Nel mese di gennaio abbiamo portato in discarica la bellezza di 2747 tonnellate di rifiuti, persi in discarica, per un costo approssimativo di 384.000 Euro, cioè quasi 13.000 Euro al giorno; nel mese di febbraio 2503 tonnellate per un costo di 350.000 Euro, 12.000 Euro al giorno (il mese di febbraio è più corto, si sa, quindi nessuna variazione). Il totale della raccolta differenziata è stato di 416 tonnellate a gennaio e 469 a febbraio, per una percentuale di 13,1 e 15,8 rispettivamente. Siamo ancora lontani dal 35%, ma qualcosa si muove, forse. In realtà dai dati inviati non si capisce molto bene come il differenziato venga avviato al riciclo; sembrerebbe che il riciclo venga avviato solo quando la quantità di rifiuto differenziato raggiunge una certa quota: vale a dire, per esempio, la plastica, che differenziamo in piccola percentuale (0,67%), viene inviata al riciclo solo poche volte durante l’anno, ossia quando la quantità raggiunta è tale da poter essere trasportata, comprimendo i costi del trasporto. Non è chiaro dove questi rifiuti sono stoccati. Abbiamo chiamato al telefono la EcoAspa (la ditta cui, sembra, portiamo tutto il nostro differenziato), che, contrariata, ci ha detto che questi dati li può dare solo l’ASM. Insomma tutto il ciclo appare un po’ confuso, come se la quantità di differenziato non corrispondesse a quella avviata al riciclo. D’altra parte pensiamo che la EcoAspa sia un’azienda di “passaggio” che poi conferisce i rifiuti alle aziende specializzate nel riciclo: si può sapere quali sono? Il Sindaco di Villa Sant’Angelo cui abbiamo chiesto dove vengono conferiti i rifiuti differenziati dai suoi cittadini, ci ha risposto prontamente indicando il nome delle aziende.
Comunque, in attesa di avere questa famosa piattaforma, qualcosa si può fare, anzi molto si può fare.
Primo: aumentare la raccolta differenziata dei materiali a tutt’oggi conferibili al riciclo, carta, plastica, vetro. Questo lo si può ottenere attraverso una campagna informativa capillare e attraverso l’aumento del numero dei cassonetti in città e in periferia. Tutti i cittadini lamentano la mancanza di punti di conferimento. Se il numero di cassonetti per l’indifferenziato continua ad essere molto più grande di quello per la differenziata è ovvio che si differenzia poco: i cassonetti per la raccolta carta, vetro e plastica sono insufficienti e il loro numero deve essere incrementato specie nelle vicinanze di grandi condomini e nelle frazioni.
Dai dati forniti dall’ASM leggiamo che l’alluminio non viene assolutamente avviato al riciclo: questo è pazzesco se si pensa al gran numero di lattine per bibite che si consumano negli esercizi commerciali, nelle ASL, all’Università eccetera. Pensiamo che sia necessario, almeno nei luoghi citati, fornire dei bidoni per differenziare l’alluminio e obbligare gli esercizi a differenziarlo, contemporaneamente bisogna chiedere ai cittadini di non buttarlo nell’indifferenziato ma di portarlo presso la piattaforma di Pile o conferirlo nei punti appositamente attrezzati di dette grandi strutture.
Per il ferro abbiamo saputo che questo viene recuperato attraverso il tritarifiuti che è provvisto di deferrizzatore. Questo ferro viene realmente avviato al riciclo? Bisognerebbe chiaramente dire se ricicliamo il ferro proveniente dalla deferrizzazione (quindi possiamo senza remore gettarlo nella spazzatura indifferenziata) o se sia più conveniente, per chi ha pazienza, portarlo alla piattaforma di Pile. Dai dati forniti dall’ASM non capiamo se questo avviene, stranamente vediamo che, almeno in febbraio, il ferro è diviso in due trances, apparentemente conferite e due ditte diverse per il riciclo.
Poi c’è la questione legno: mentre raccoglievamo le firme, sabato 5 aprile, abbiamo assistito alla pulizia di piazza Duomo, dopo il mercato giornaliero: la carta viene raccolta differenziandola, il resto va tutto in discarica. Cassette di legno, cassette di plastica e tutti gli scarti organici vegetali. Per prima cosa sappiamo che le cassette di legno utilizzate non dovrebbero finire nei rifiuti che vanno in discarica: di loro si occupa il CONSORZIO NAZIONALE RILEGNO per farne  pannelli in truciolare, pasta cellulosica e energia termoelettrica. Quindi la cassetta di legno torna ad essere risorsa da immettere di nuovo sul mercato. ...e poi semplicemente, le cassette possono essere utili alla nostra cara stufa o al nostro caminetto. I dipendenti della ASM ci hanno detto che prima si riciclava, ora non più, perché lo portiamo in discarica? Le cassette di legno che abbiamo visto abbandonate in Piazza Duomo erano almeno una sessantina, sabato mattina, che moltiplicate per sei e poi per 54 fa la bellezza di quasi 20.000 cassette in un anno e solo dal mercato di piazza Duomo, ci sembra uno spreco. Diverso è il discorso sulle cassette di plastica che non vengono considerate imballaggio e quindi il consorzio CONAI non  ricicla. Oltre al riciclo, però, esiste il riuso: perché portare in discarica la cassetta di plastica invece di obbligare le aziende a riusarla? In discarica la plastica rimane anni e anni, perché non viene biodegradata e se bruciata genera composti tossici diossino-simili. Fa un po’ impressione pensare  quali costi in termini economici e ambientali paghiamo per le nostre merci.
E poi c’è la questione umido: quello dei mercati è praticamente puro e facilmente conferibile a una ditta di compostaggio, ad ogni modo, in attesa di poter riciclare l’umido, non si potrebbe obbligare i commercianti a non lasciarlo per terra ma a metterlo in sacchi appositi? Tutto questo farebbe risparmiare ore di lavoro che i dipendenti ASM potrebbero dedicare ad altre funzioni.
Abbiamo capito che in provincia non esistono al momento aziende di compostaggio in grado di prendersi i nostri rifiuti organici, siamo in attesa che una ditta di Aielli sia in grado di accettarlo. Noi abbiamo fatto un po’ di più e sul sito della Regione Abruzzo abbiamo potuto vedere che, tra le aziende che hanno chiesto la V.I.A., valutazione di impatto ambientale, c’è la Ditta BIOFERT S.r.l di Navelli, che speriamo possa essere contattata al più presto. Nel frattempo si dovrebbe obbligare chiunque ha un giardino ad usare una compostiera e si dovrebbe informare anche sulla possibilità di fare compost sul balcone.
Infine pensiamo che, anche con tutti i problemi aziendali che l’ASM sembra avere, sia possibile in pochi mesi aumentare la percentuale di raccolta differenziata e dare fiducia a tutta la cittadinanza: per questo chiediamo che vengano attuate azioni  semplici e parzialmente risolutive.
Chiediamo, inoltre, che la cittadinanza tutta possa accedere ai dati riguardanti i rifiuti che l’ASM ci ha fornito su richiesta. Il sito web dell’ASM potrebbe avere una sezione dedicata e potrebbe pubblicare le linee guida per una raccolta efficiente dei materiali riciclabili.
SBAGLIARE SEMBRA SIA UMANO ED E’ UNA SCUSA PER GLI AMMINISTRATORI, MA PERSEVERARE , IN TEMA RIFIUTI, E’ PIU’ CHE DIABOLICO."

Grilli aquilani 


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