I sindaci: ''Senza fondi per le seconde case impossibile ricostruire i borghi del cratere''

La Cisl: 'Mancano 8 miliardi''

09 Luglio 2012   11:05  

"Garantire i fondi per la ricostruzione dell'Aquila". E' la richiesta formulata dalla Cisl al ministro, Fabrizio Barca, alla luce della legge sulla ricostruzione, che e' in via di approvazione definitiva.

"E' estremamente importante che vengano reperiti i soldi necessari per far fronte alla ristrutturazione e rinascita delle abitazioni e dell'intero territorio", dichiarano Paolo Sangermano, Segretario generale Cisl della provincia dell'Aquila e Gianfranco Giorgi, responsabile Cisl dell'Aquila, "secondo quanto affermato dallo stesso ministro Barca, all'appello mancherebbero 8 miliardi, una somma che non e' affatto insignificante. Fare una legge per L'Aquila che non preveda la totalita' degli interventi e dei fondi necessari, significa partire con il piede sbagliato.

Ne' puo' essere sufficiente la garanzia verbale del reperimento delle somme, da parte del Governo, in tempi differenziati, secondo le necessita'". Sul problema delle seconde case, la Segreteria Cisl si schiera a favore dei sindaci dei comuni del cratere: "Il nostro territorio", dicono Sangermano e Giorgi, "punta da sempre sul turismo e sulle peculiarita' storico, artistiche e culturali.

Privare i borghi aquilani della possibilita' di riaprire le seconde case danneggiate dal sisma, significa decretarne automaticamente la morte.

Circa il 50 per cento delle abitazioni dei paesi sono case di non residenti, che prima del terremoto venivano frequentate assiduamente.

Appoggiamo la battaglia dell'ex sindaco di Rocca di Mezzo, Emilio Nusca e degli amministratori dei piccoli comuni, che si sono fatti portavoce di queste istanze perche' vangano garantiti all'interno del testo di legge i contributi attualmente non previsti".


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