II sindaco di Nocciano arrestato: una storia italiana...

27 Gennaio 2010   13:55  

Dal servizio di Rete8 Il sindaco di Nocciano (Pescara), Marcello Giordano e il segretario generale dello stesso Comune, Jean Domenique di Felice, residente a Chieti, sono stati arrestati, questa mattina, dalla squadra mobile di Pescara, con l'accusa di concussione aggravata e continuata in concorso. Secondo l'accusa i due avrebbero inflitto una lunga serie di sanzioni disciplinari all'unico vigile urbano del paese e nei confronti di un tecnico comunale perche', nonostante le pressioni, continuavano a comminare multe e rilievi amministrativi nei confronti del sindaco e di altri componenti della maggioranza comunale per gli abusi edilizi commessi. L'inchiesta e' stata coordinata dal Pm della Procura di Pescara, Gennaro Varone, mentre gli arresti domiciliari sono stati ordinati dal Gip Guido Campli.
Il sindaco di Nocciano  e il segretario generale dello stesso Comune, saranno interrogati venerdi' prossimo alle ore 10 in Tribunale a Pescara. Lo ha deciso il gip Guido Campli.

A denunciare in Procura, a settembre 2009, il sindaco di Nocciano, Marcello Giordano, di 49 anni, e il segretario generale nonche' city manger del Comune, Jean Dominique Di Felice, di 40 anni, e' stato il comandante della polizia municipale nonche' unico vigile urbano di Nocciano, il quale ha spiegato di essere sottoposto a una serie di angherie e sospensioni dal servizio solo perche' faceva il suo dovere, accertando gli abusi edilizi commessi da alcuni componenti della maggioranza e dai familiari. Il sindaco, secondo gli investigatori, riteneva che il vigile fosse vicino all'opposizione (lui e' stato eletto ad aprile 2008 come rappresentante della lita civica Patto per Nocciano, ispirata al centrodestra) e per questo motivo andasse a fare gli accertamenti. Sembra pero' che gli accertamenti non fossero di iniziativa del vigile stesso e per via della sua condotta il vigile era costretto a chiedere il permesso per qualsiasi tipo di attivita'.

Tra l'altro il vigile urbano e il tecnico del Comune che si occupava delle pratiche sugli abusi sarebbero stati sanzionati perche' avrebbero usato la macchina di servizio per andare a parlare con i carabinieri. Il segretario generale (titolare del potere disciplinare), secondo la Mobile, avrebbe rallentato le procedure per far avere le pratiche alla polizia municipale, emanando una circolare che imponeva la sua autorizzazione. Nella misura cautelare si mette in evidenza che "coloro che amministrano il Comune ritengono di essere intoccabili e di poter fare cio' che vogliono". Si sottolinea, poi, "l'uso muscolare del potere disciplinare", quasi come se gli accertamenti fossero "un'offesa". A difendere i due arrestati e' Umberto Di Primio, candidato del centrodestra alle prossime comunali a Chieti.


Galleria Immagini

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore