Il Centro:

26 Novembre 2007   09:19  
Alla tragedia mineraria di Monongah sopravvissero anche due italiani, Orazio e Angelo De Petris, originari di Pescocostanzo. Lo rivela Joseph Tropea , il professore di sociologia della George Washington University al quale verrà consegnato oggi alla Farnesina il Premio Monongah 2007. "Fino a oggi - spiega il professore che da più di 40 anni compie ricerche su quello che viene indicato come il più grave disastro minerario degli Stati Uniti - si era ritenuto che l’unico sopravvissuto il 6 dicembre di cento anni fa alla tragedia della miniera del West Virginia, fosse un minatore polacco. Ma grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori lucani, Maria Teresa Gino, Antonella Consoli e Angela Vietri, si è potuto stabilire che si salvarono anche De Petris e suo figlio Angelo". Dopo la tragedia, nella quale morì un altro componente della famiglia, i due tornarono in Italia nel 1908. Secondo il professore, una buona parte dei parenti dei minatori italiani morti a Monongah non ha mai ricevuto un indennizzo. E tra le cause del disastro ci sarebbe il fatto che il giorno prima la miniera era rimasta chiusa e per risparmiare energia elettrica erano stati chiusi gli aereatori. Oggi Tropea, che è figlio di un minatore calabrese, chiede che la tragedia di Monongah compaia nei libri di scuola: "E’ una pagina della storia dell’emigrazione italiana - sottolinea - come Marcinelle. Più di Marcinelle". Il premio Monongah 2007 è stato istituito dalla Fondazione Italia nelle Americhe, ente giuridico non profit e dal quotidiano delle Americhe, Gente d’Italia. Il riconoscimento, di cinquemila dollari, verrà consegnato a Tropea dal direttore di "Gente d’italia", Domenico Porpiglia, alla presenza del viceministro degli esteri Franco Danieli, del direttore della Dgit Ambasciatore, Adriano Benedetti e dei membri della giuria.

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