Il Comune dell´Aquila ha rifiutato il dono di un palazzo.

19 Ottobre 2006   12:23  
Da una nota alla stampa si apprende che ieri il vicepresidente del consiglio comunale dell´Aquila Giustino Masciocco ha depositato un´interpellanza con la quale chiede chiarimenti al Sindaco Biagio Tempesta in merito alla donazione di un palazzo fatta nel 1999 dalla signora Eleonora Mari. La storia inizia appunto 7 anni fa, la città riceve dalla signora Mari un palazzo in dono sito in via Strinella per destinare la sede all´Istituto abruzzese per la Storia della Resistenza. A onor del vero per bocca della stessa donatrice il palazzo era anche un riconoscimento personale al sidaco pro tempore Biagio Tempesta ed al suo operato in favore della città stessa. Così nel mese di maggio del 1999 si stipulò l´atto di donazione alla presenza della Signora Mari e dello stesso soddisfattissimo Sindaco Tempesta, la signora tenne comunque il diritto di usofrutto del locale. La signora Mari tra le clausule scrisse anche quella di dover apporre una targa in nome del suo defunto marito Piero Ventura, già famoso per aver fondato uno dei primi giornali comunisti in Italia "Abruzzo Rosso", e alla vendita di parte del terreno annesso per donarne i proventi agli anziani, finanziare un convegno dedicato al marito e per la successiva pubblicazione degli atti. Dopo di ciò 7 anni di silenzio. 7 lunghi anni durante i quali la signora Mari ha atteso una ratifica ufficiale da parte del consiglio comunale o del Sindaco debitamente autorizzata dall´organo legislativo di Palazzo Margherita. Quindi la revoca dell´offerta di donazione e la città ancora una volta derubata dalla stasi legislativa, dall´agonia di un consiglio comunale del tutto incapace dei più semplici atti ufficiali. Questa la cronaca, ora come cittadini ci domandiamo e domandiamo una nuova riflessione, la numero 5 crediamo, al Sindaco Tempesta: non sarà forse il caso di porgere delle scuse alla signora Mari e tentare di recuperare il recuperabile? Chiediamo anche all´opposizione, ma non si poteva far emergere il problema prima di farlo precipitare in un grave danno per tutta la cittadinanza? Proponiamo infatti di cambiare l´"immota manet" in "Ch´io muoia insieme ai Filistei!" più adatto alla ormai logora scena politica aquilana. Luca Di Giacomantonio

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