Il Derby e il codice deontologico dei giornalisti

Grande maturità e civiltà del popolo lancianese

16 Dicembre 2013   08:16  

Metti un derby d’Abruzzo inedito per le serie B in posticipo all’ora di pranzo.

Poi, metti una piccola realtà che ha catalizzato su di sé per l’inizio sprint tutti i media nazionali e non, e che ora sebbene non si trovi più in testa alla classifica continua ad essere ancora tra le prime quattro forze del campionato dimostrandosi sempre combattiva e volitiva (la Virtus Lanciano).

Infine, aggiungi una delle squadra partite per “ammazzare” il campionato, e che dopo un avvio imbarazzante, è riuscita ad inanellare una serie utile di 7 risultati di fila (8 con la vittoria del “Biondi”), guidata da una “vecchia volpe” (Pasquale Marino). Ecco che vieni fuori una partita agonisticamente valida, non di certo bella, che pare possa essere sbloccata solo da un episodio.

Proprio grazie ad un episodio, molto dubbio e contestato dai padroni di casa, che la squadra di Marino riesce a sbloccare il risultato e a portare a casa 3 punti tanto preziosi, quanto immeritati. Corre il 10’ della prima frazione quando Ragusa, in una fase in cui le due squadra si stanno ancora studiando, si invola verso l’area frentana, Minotti gli tocca il fianco e l’attaccante pescarese cade come se fosse stato travolto da un Tir. L’arbitro Cervellera non ha dubbi ed indica il dischetto per un rigore parso più che generoso. Maniero non sbaglia e trasforma il penalty che risulterà essere decisivo per l’avvilente vittoria adriatica.

Eppure, mister Baroni aveva messo bene la sua squadra in campo, chiudendo diversi varchi allo stellare attacco del Pescara, i cui giocatori si sono fatti notare più per il tempo perso quando cadevano a terra per poi rialzarsi lentamente che per le loro giocate. Una prova difensiva convincente quella del Lanciano, sebbene il forfait last minute di Federico Amenta, rimpiazzato da Aquilanti al centro della difesa.

Ancora positiva la prova di Germano, anche se i “piedi d’oro” di Mammarella mancano a questa squadra. In avanti gli uomini di Baroni sono sembrati abbastanza evanescenti, e solo l’entrata di Piccolo nella seconda frazione ha dato maggiore verve alla prima linea frentana. Da segnalare anche un fallo su Minotti, a dire il vero cominciato fuori dall’area di rigore, ma l’arbitro di Taranto non ha optato né per la massima punizione e né per il tiro franco dal limite. Tanto per cambiare.

Si tratta del primo stop casalingo della stagione. L’ultima sconfitta interna, risaliva al Marzo di quest’anno, quando in quell’occasione fu l’Hellas Verona ad espugnare il “Biondi” per 2-1. In sala stampa, silenzio imposta dalla società ai tesserati frentani, come avevamo già anticipato in un precedente articolo.

Mentre i giocatori del Pescara si concedono alle altre testate, ma nessuno di loro viene a conferire in sala stampa, allora arriva Pasquale Marino da Marsala, il quale sorridente e serafico come un tipo che sa di avere avuto un pomeriggio piuttosto fortunato, dichiara: “Sul rigore non c’è da scandalizzarsi. Noi abbiamo subito diversi torti arbitrali ( per fortuna che non ha cominciato con la solita litania in cui si mette a descrivere tutti i presunti torti subiti dalla sua squadra ndr). Siamo stati cinici al punto giusto; abbiamo imparato a soffrire ed a gestire anche le situazioni non semplici”.

Noi aggiungiamo anche a perdere tempo.

Prossimo impegno per la sua squadra venerdì alle 21:00 all’Adriatico contro il Padova.

La Virtus Lanciano è viva, e sicuramente reciterà un ruolo da protagonista in questa stagione. Sabato l’attende l’impegnativo confronto contro lo Spezia, che dopo i 4 schiaffi rimediati contro il Varese, ha esonerato Stroppa e affidato la squadra a Davis Mangia.

Una nota stonata: qualcuno ha scritto che, forse, la tribuna stampa del “G. Biondi” non è adatta alla serie B. Ci si permetta di dire che l’impianto ci risulta essere molto accogliente, come lo sono tutti gli addetti e le addette, che oltre a distinguersi per la loro gentilezza, competenza e professionalità, si sono sempre mostrati/e disponibili verso tutti gli ospiti del “G. Biondi”; consigliamo piuttosto a qualcuno di dare una ripassata al codice deontologico dell’ordine dei giornalisti. Infine, tutto è filato liscio riguardo l’ordine pubblico, merito delle Forze dell’ordine, ma soprattutto della grande maturità e civiltà del popolo lancianese.

Il “Clima ostile” non alberga nella città frentana, e le “polveriere”, se ci sono, sono altrove…

Christian Barisani


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