Il Governo boccia otto punti della finanziaria regionale

11 Marzo 2011   10:38  

Il Consiglio dei ministri ha impugnato ieri davanti alla Corte costituzionale
otto articoli della legge finanziaria regionale (la numero 1/2011. In particolare le norme  sul personale, sulla la gestione dei servizi idrici e sulle concessioni dei trasporti locali.

Nel comunicato di Palazzo Chigi si precisa comunque che''d’intesa con la Regione'', è stato individuato un percorso che potrebbe portare alla modifica delle parti impugnate della legge e, all’esito, alla conseguente rinuncia all’impugnativa''.

In particolare sulla norma relativa al personale più importanti riguardano il personale, il governo considera costituzionalmente illegittima la norma che
prevede ''la progressiva stabilizzazione del personale regionale», perché in contrasto con la legge 244/2007 (che prevedeva il termine del programma di stabilizzazione al 31 dicembre 2010), e con la Costituzione rispetto ai «principi di ragionevolezza, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione''.

L’unica strada per i precari è dunque quella di partecipare ai concorsi banditi dalla Regione ma aperti a tutti.

Seconda norma impugnata dal governo riguarda il ciclo idrico.
Nella finanziaria il consiglio regionale ha disposto la proroga dell’affidamento delle concessioni agli attuali gestori, perché ''le peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale, specie quello montano, nelle condizioni date non permettono in linea generale un efficace e utile  ricorso al mercato tra concorrenti per l’affidamento delle gestioni''.

In Governo è contrario però a questa norma a difesa dell’acqua pubblica contro l’ingresso dei privati, considerandola lesiva della «competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela della concorrenza».
 
La resistenza della Regione a mettere a gara alcuni servizi viene censurata anche con l’impugnativa dell’articolo 63 della finanziaria regionale nella quale si stabilisce la proroga al 30 giugno 2011 delle concessioni del servizio pubblico locale di trasporto.
 
E ancora la legge è stata censurata nella parte in cui dispone che i compensi per lavoro straordinario del personale co.co.co in forza alla Protezione civile regionale siano rimborsati alla Regione dalla struttura commissariale statale per la gestione dell’emergenza», in deroga a quanto previsto.

Nella parte in cui attribuisce alla Giunta regionale il potere di predisporre ''un provvedimento legislativo per la revisione complessiva delle tasse, dei canoni e delle imposte regionali''; in quella relativa alla «lotta all’abusivismo nell’edilizia residenziale pubblica'', coinvolgendo le aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica; nella parte in cui prevede che il ''Soccorso Alpino speleologico Abruzzo del Corpo nazionale del Soccorso alpino Speleologico adotti sulle proprie divise di ordinanza e sui propri mezzi il logo della Protezione civile regionale''.


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