Il M5S presenta due esposti contro la Regione per la gestione dei rifiuti

27 Settembre 2013   14:28  

Il M5S Abruzzo ha protocollato nella giornata di ieri i due esposti annunciati nelle scorse settimana agli organi di informazione.

L'Oggetto principale del primo esposto riguarda le gravi mancanze di cui  la Regione Abruzzo si rende responsabile, in particolar modo relativamente all'omesso esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti dei Comuni che non raggiungono la quota prevista di raccolta differenziata.

In base alle norme vigenti, lo stesso Ente dovrebbe nominare una serie di commissari ad acta  per tutti quei comuni che continuano ad avere una scellerata condotta nella gestione dei rifiuti, comuni che purtroppo sono ben lontani dal raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata fissate al 65% per l'anno 2012 e che continuano a procedere allo  smaltimento dei rifiuti al di fuori dal proprio ambito di appartenenza e conferendo i rifiuti indifferenziati, nella maggior parte dei casi, in impianti di Trattamento Meccanico Biologico che producono combustibile da rifiuti senza mercato.

A conferma di ciò, nei giorni scorsi è stato pubblicato “VIII Rapporto sulle raccolte differenziate 2012 – Sintesi” dal quale risulta:

a) che il dato regionale sulla R.D. al 31.12.2012 è pari al 37,58%;

b) sono 29 su 305, i comuni che hanno raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di R.D.;

c) gli abitanti di detti comuni sono pari a 73.409, rispetto alla popolazione abruzzese che è pari a 1.306.416, e producono rifiuti per t/anno 30.189,58 rispetto alla produzione complessiva che è pari a t/anno 627.422,93;

d) i principali comuni abruzzesi, che da soli producono rifiuti per t/a 249.578,46, raggiungono complessivamente il 29,03% di R.D. (Avezzano 28,70% - L’Aquila 20,25% - Sulmona 17,57% - Chieti 60,85% - Lanciano 28,09% - Vasto 38,57% - Montesilvano 10,31% - Pescara 31,96% - Roseto 25,00%);

e) anche in comuni medio-piccoli le percentuali di R.D. sono abbondantemente inferiori agli obiettivi di legge: Celano 7,54%, Trasacco 8,97%, Atessa 37,19%, Casalbordino 16,63%, Guardiagrele 44,63%, Città S. Angelo 20,09%, Collecorvino 14,72%, Loreto Aprutino 10,23%, Penne 11,52%, Spoltore 38,71%, Civitella del Tronto 23,96%, Mosciano S. Angelo 16,53%, Notaresco 11,35%;

Oggetto del secondo esposto é l'affidamento alla Oikos srl di un ambiguo incarico di consulenza in cui si parla, contemporaneamente, di aggiornamento del Piano vigente e adozione di un Nuovo Piano. Da una parte si contesta la legittimità del ricorso a consulenti esterni quando competenze e dati sono già a disposizione del Servizio Gestione Rifiuti regionale. Dall’altra, si contesta l’imperatività e la necessità del c.d. aggiornamento di piano: alla Oikos srl si richiede l’elaborazione e la formalizzazione di una proposta di nuovo Piano con il chiaro intento di introdurre definitivamente e senza limitazioni gli inceneritori in Abruzzo.

In conclusione, ci pare evidente che l'attuale maggioranza voglia  approfittare del fine legislatura per condizionare pesantemente il futuro della gestione dei rifiuti in Abruzzo. Il disegno, se si considera anche la destinazione dei fondi FAS, sembra abbastanza chiaro: premiare i soggetti pubblici e privati che trattano il rifiuto indifferenziato disincentivando la raccolta differenziata, e dare uno sbocco, attraverso la realizzazione di inceneritori, alle grosse quantità di combustibile da rifiuti finora prodotto ed a quelle che gli impianti di Trattamento Meccanico Biologico di nuova realizzazione produrranno in futuro.

Il Movimento 5 Stelle Abruzzo non ci sta e si batterà fino in fondo per non fare passare questo progetto scellerato. I rifiuti devono essere trattati come una risorsa per l’ambiente e per i cittadini e non come fonte di guadagno  per imprenditori pubblici e privati. La regione deve immediatamente cambiare direzione: aumentare la raccolta differenziata, creare piattaforme per il riciclo, finanziare piccole e medie imprese che lavorino la materia prima-seconda frutto della raccolta differenziata, dismettere progressivamente nel tempo gli impianti di tmb o riconvertirli in impianti di selezionamento. Solo un'azione di questo tipo potrà realmente portare benefici alla popolazione abruzzese:

- rispetto dell'ambiente e relativa tutela della salute dei cittadini;

- nuova vita ai rifiuti con conseguente risparmio di materie prime, di cui l'Italia è chiaramente povera;

- ciclo virtuoso dei rifiuti che vada verso un recupero vicino al 90% per creare 2500-3000 nuovi posti di lavoro in Abruzzo.


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