Il Pd blocca documento dell'Idv, Cialente pronto a tornare in sella

22 Marzo 2011   07:46  

Centrosinistra a lavoro per indurre il sindaco Massimo Cialente ad un ripensamento: lunedì scadono i venti giorni entro i quali deve confermare o ritirare le dimissioni.

Un giornata decisiva potrebbe essere quella di giovedì, quando la presenza a L'Aquila del sottosegretario Gianni Letta potrebbe essere l'occasione per un incontro a quattr'occhi nel quale sciogliere ogni nodo sulle disponibilità del governo.

I temi macroscopici sul tappeto come noto sono di tipo finanziario - nelle casse comunali mancano 32 milioni di euro, a causa dei mancati introiti tributari dovuti alla sospensione delle tasse nel post-terremoto e senza i quali non si può fare il bilancio - e politico, con la ricostruzione paralizzata da un sistema di governance evidentemente inefficiente.

Ma molti ritengono che una decisione Cialente potrebbe prenderla anche prima, magari proprio nelle prossime 24 ore, ritirando le dimissioni così anche da partecipare a tutti gli effetti come sindaco alla manifestazione che il Pd ha organizzato per domani pomeriggio col governatore emiliano e presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani.

E' quanto filtra dagli ambienti del Pd, che ieri sera ha riunito la segreteria comunale. Pare addirittura che al segretario cittadino dell'Idv, Lelio De Santis, incaricato dalla coalizione di stilare un documento unitario di sostegno al sindaco, sia stato detto di fermarsi perchè si ha ormai la certezza del ritiro delle dimissioni.

Intanto prosegue il lavoro di ritessitura della sfilacciata maggioranza da parte del deputato democratico Giovanni Lolli, che se riuscirà nella dura partita di ricostituire la coalizione originaria avrà anche fatto un bel pezzo di strada verso la propria candidatura a sindaco, data ormai per certa nell'ambiente.

Certo è, che un ritorno in sella di Cialente non potrà che coincidere con una rimodulazione dell'assetto amministrativo e, magari, con la definizione di un puntuale programma di fine mandato, auspicato soprattutto dalle anime a sinistra della coalizione.

La diplomazia dell'ex sottosegretario sembra stia portando ad un rientro nei ranghi di Rifondazione comunista, uscita dalla giunta nel settembre 2009, e di Sinistra e libertà, anch'essa fuori dalla maggioranza dal giugno 2010.
Enrico Perilli potrebbe far tornare nell'esecutivo Antonio Lattanzi.

Entrambi i partiti, tuttavia, sembrano più esigenti sul capitolo programma, cioè cose da fare, in questo ultimo scampolo di consiliatura, piuttosto che su quello poltrone. Almeno a parole.

Fra gli outsider, invece, salgono le quotazioni per un assessorato di Luigi Fabiani, ora presidente dell'Asm, e di Sara Vegni, entrambi, poi, noti esponenti dei comitati cittadini nati all'indomani del terremoto.

In ogni caso, se si vorrà mantenere una certa serenità in Consiglio comunale, sarà necessario ricoinvolgere tutti quei consiglieri eletti col centrosinistra ma nel frattempo allontanatisi perchè sentitisi emarginati. Proprio quelli, insomma, che in questi lunghi quattro anni hanno sempre fatto pesare il proprio sostegno in aula.
Per tutti: Vincenzo Rivera e Francesco Valentini. Il primo, subito smarcatosi, durante una riunione del Pd ha però fatto il nome di Francesco Iritale, segretario cittadino del partito.

A questo punto, quali che siano, l'ingresso di due assessori non può che comportare il defenestramento almeno di uno, visto che oggi la giunta è a quota 11 e il massimo che si può raggiungere sono 12 componenti.
A "sacrificarsi" potrebbe essere o l'assessore Giuliano Lalli o, più verosimilmente, l'assessore alle Finanze Silvana Giangiuliani, il "tecnico esterno" che fu chiamato direttamente dal sindaco. Certo, nulla per nulla. A lei, infatti, in questo caso potrebbe andare la direzione generale del Comune, e sarebbe questo anche un modo per sostituirla con una figura politica che assecondi di più le richieste degli altri assessori e dei singoli consiglieri.
Anche perchè, le elezioni si avvicianano, e tutti sanno quanto sia importante accontentare il più possibile in vista del voto.

Marco Signori


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