Il Proibizionismo raccontato dai suoi protagonisti

17 Febbraio 2020   09:01  

Da sempre il fascino del proibito stuzzica la fantasia e la curiosità, ruotando intorno a personaggi spesso sopra le righe e legati ad epoche storiche controverse o - semplicemente - molto pericolose. La trasposizione sul grande e piccolo schermo di episodi realmente accaduti e che hanno caratterizzato certi ritagli di secoli, ha la capacità di far rivivere nel bene e nel male quelle stesse sensazioni. Condite da un'aura necessaria di stupore, legata al pensiero di un (incredibile) tempo che fu.

È stato il regista italo-americano Martin Scorsese a offrire con la serie cult "Boardwalk Empire" una perfetta ricostruzione dell'epoca d'oro in cui Atlantic City fu sia capitale del gioco d'azzardo che del crimine. A unire queste due linee un punto in comune: Enoch Malachi Thompson (detto Nucky), personaggio immaginario ma ispirato al vero Enoch Johnson, politico corrotto che negli anni Venti aveva il controllo sia della città che dell'amministrazione della contea. Era l'epoca del Proibizionismo, dei contrabbandieri e dei gangster: la roulette dal vivo era qualcosa più di una semplice abitudine, era la ragione stessa per calcare il boardwalk alla volta di uno degli scintillanti casinò. Scorsese ripercorre le strade fitte di "speakeasy", ovvero i locali che - clandestinamente - vendevano alcol nonostante il divieto imposto dalla legge, e intreccia la trama con la rete di scommesse e scambi commerciali illegali che rappresentavano la linfa vitale dell'attività criminale. Atlantic City oltre a essere la capitale del gioco era anche un importantissimo porto, dove convergevano whisky e birra: Scorsese nel corso delle cinque stagioni (2010-2015) in cui si è snodata la serie HBO ha svelato retroscena e raccontato storie i cui protagonisti erano Arnold Rothstein, Lucky Luciano, Joe Masseria e Al Capone (solo per citare alcuni dei nomi più noti).

Gli speakeasy e il "boardwalk" con i casino

Abbiamo fatto riferimento agli speakeasy che, ad Atlantic City ma non solo, popolavano un sottobosco invisibile fatto di business illegali intorno all'alcol. La parola è stata probabilmente coniata verso la fine dell'Ottocento in Pennsylvania ed indica l'abbreviazione dell'invito che facevano i baristi agli avventori: "Speak easy boys". Varcare la soglia di quei locali all"interno dei quali veniva commerciato l'alcol proibito richiedeva infatti di non dare nell'occhio. Anche perchè le incursioni della polizia erano frequenti e occorreva sempre stare all'erta, senza mai sollevare sospetti. Ma l'attrazione principale di Atlantic City, narrata magnificamente da Scorsese in "Boardwalk Empire", erano (e sono poi rimasti nel corso degli anni) i casinò disposti in bell'ordine sulla passeggiata vista mare - appunto il "boardwalk" - all'interno dei quali l'attività intorno al tavolo verde ferveva, per non fermarsi praticamente mai. Non solo roulette dal vivo ma soprattutto poker e blackjack costituivano infatti uno dei principali asset della criminalità organizzata, all'apice della quale c'era proprio il protagonista della serie Nucky Thompson interpretato da Steve Buscemi. L'iconica sigla, dark e pulp allo stesso tempo (il brano è tratto da "Straight up & down" di The Brian Jonestown Massacre) ha fatto il resto, calando a meraviglia in un'atmosfera cupa e indimenticabile che ha valso numerosi premi alla serie firmata dal maestro italo-americano. La frase cult? "Non si può essere gangster a metà".


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