Il buco nero: terremoto e corruzione nel nuovo libro di Caporale

09 Marzo 2011   11:13  

I terremoti, si dice, sono calamità naturali, sciagure inevitabili di cui possiamo incolpare solo la natura, oppure un dio malevolo e troppo distante dalle nostre pene. La terribile scossa che ha colpito L’Aquila alle 3 e 32 della notte tra il 5 e il 6 aprile del 2009 è certamente una calamità naturale. Ma le 309 vittime e i danni giganteschi non sono soltanto l’effetto della potenza distruttiva del sisma. Così come non sono certo colpa del terremoto gli errori e gli sprechi nella ricostruzione, la corruzione e le truffe, le collusioni con la criminalità organizzata, le speculazioni politiche e mediatiche.

Giuseppe Caporale, che in questi anni ha raccontato giorno per giorno le vicende abruzzesi per la Repubblica, ha condotto un’inchiesta che segue più filoni e che ci permette di capire quello che è successo e sta succedendo davvero all’Aquila. C’è in primo luogo quella terribile notte. Ma dobbiamo domandarci perché alcuni edifici hanno retto, mentre altri, come la Casa dello Studente, sono rovinosamente crollati; e perché quella notte, malgrado mesi di scosse sempre più forti, tanti ragazzi decisero di restare all’Aquila. Dobbiamo anche capire le scelte che hanno ispirato la ricostruzione e le loro conseguenze. La «cultura dell’emergenza», la fame di consenso politico, una cultura clientelare profondamente radicata in Abruzzo, gli appetiti dei politici e delle mafie hanno cercato di approfittare della situazione.

La tragedia del popolo aquilano rischia di durare molto a lungo: si calcola che lo sgombero delle macerie dal centro storico dell’Aquila, se procederà a questo ritmo, finirà nel 2079... Tuttavia il grande show mediatico delle prime settimane oggi è solo un ricordo, come se la situazione fosse tornata alla normalità: e questo è un altro scandalo.

Il buco nero è un libro necessario per capire quello che è successo e sta succedendo nel cratere del terremoto. È un libro che costruisce memoria, perché non dobbiamo dimenticare. E perché dobbiamo fare in modo che le prossime calamità naturali non abbiano effetti così devastanti.

"C’è una regione che è lo specchio del paese. Una regione che ora vive l’emergenza del terremoto, ma che prima del sisma ha attraversato – quasi silenziosamente – un’altra emergenza: quella della corruzione" spiega Caporale.
"Perché in Abruzzo gli scandali legati alle tangenti e al malaffare da anni quasi non fanno più notizia, se non sono eclatanti. Eppure nella terra di Silone, Flaiano e D’Annunzio le inchieste giudiziarie sulle tangenti negli ultimi quindici anni sono state centinaia. Con arresti, indagini e processi. Molto spesso con gli stessi imputati.
Il buco nero è un viaggio impietoso e crudo – come sanno esserlo le carte e i documenti dei tribunali – nelle vicende di una terra quasi uguale al resto d’Italia, sempre alle prese con corruzione e tragedie annunciate. Ma non è tutto: dopo il lutto e la devastazione dell’Aquila, ecco ancora spuntare speculazioni e corruzione su quelle stesse tragedie... Come in un circolo vizioso, che non si ferma neppure davanti ai 308 morti del terremoto".

 

Giuseppe Caporale è un giornalista di Repubblica e direttore editoriale del gruppo televisivo Rete8 – Telemare in Abruzzo. È autore del documentario «Colpa Nostra», basato su un’inchiesta giornalistica sul terremoto dell’Aquila e sulle tangenti che c’erano prima dell’avvento del sisma, vincitore del Salerno International Film Festival.


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