Il centro oli arriva al Senato: ''il governo non lo fermerà''

Interrogazione di Legnini (Pd)

02 Ottobre 2008   19:22  

La discussione sul centro oli che dovrebbe sorgere sulla costa teatina, nella zona fra Ortona e Francavilla, approda in Parlamento.

L'argomento arriva alla ribalta nazionale per bocca del senatore chietino del Pd Giovanni Legnini, che questo pomeriggio a Palazzo Madama, nel corso del Question Time, ha presentato un'interrogazione nella quale chiedeva al Governo cosa intendesse fare per fermare il centro petrolchimico dell’Eni.

A rispondere, a nome del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, è stato in aula il ministro per i rapporti con il parlamento, Elio Vito.

"Il governo è interessato alla attività di estrazione lungo la costa adriatica", ha sostenuto determinato il ministro, "ma l’indirizzo generale, pur non avendo alcuna preclusione, è quello che ciò avvenga con un puntuale rispetto delle normative vigenti, dell’ambiente e della compatibilità con le realtà locali".
Riepilogando la situazione delle estrazioni nel mare Adriatico, Vito ha ricordao come "attualmente sono in vigore 57 concessioni per un totale di 1.006 pozzi lungo le coste di Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Puglia. 112 sono le piattaforme, di prevalenza Eni e Edison".
Altre 16 sono le richieste ad oggi in istruttoria, ancora tutte da valutare.
Il senatore Legnini si è detto "totalmente insoddisfatto della risposta del ministro", aggiungendo che "nulla è stato detto e chiarito sulla situazione della costa abruzzese. Il mare adriatico che fornisce la metà del pescato rischia di diventare il mare del petrolio".
"Il Governo ha detto che si procederà rispettando le valutazioni di impatto ambientale, ci mancherebbe altro", ha concluso Legnini.

L'ultimo consigli regionale che ha bloccato il progetto Centro Oli

Gli atri servizi sul centro oli

 

 

 


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