Il consiglio regionale ha soppresso l'Arssa

Cronache dall'Emiciclo

27 Luglio 2011   08:43  

Con il voto favorevole di maggioranza, a sorpresa di Rifondazione comunista, l'astensione di Italia dei Valori e del Pd, ad eccezione di Giovanni D'Amico, il voto contrario degli altri consiglieri espressione del Marsica Gino Milano Api e Daniela Stati, Futuro e libertà, il consiglio regionale ha ieri approvato la soppressione dell'Arssa, l'agenzia regionale per i servizi dello sviluppo agricolo.

Un atto, ha spiegato l'assessore Febbo che consentirà un risparmio a regime di parecchi milioni di euro basti, pensare ai 606 mila euro di sola Irap da non dover più versare allo Stato, e aggli emolumenti del cda e dei direttori. Più la possibilità di far casa con beni che saranno nei prossimi mesi oggetto di inventario.

E questo, sottolinea il relatore del provvedimento Antonio Prospero, senza penalizzare il personale, che armi e bagagli passerà agli uffici della direzione regionale, continuando a lavorare negli stessi uffici e sedi della disciolta agenzia, a cominciare da quella di Avezzano. I servizi principali avranno infatti sede ad Avezzano, come recita un emendamento bipartisan che riafferma il principio della centralità' della Marsica nel comparto agricolo regionale.

Secondo il provvedimento approvato la Giunta, in accordo con i sindacati, provvederà' alla riorganizzazione dell'organico, tenendo conto della distribuzione sul territorio delle attuali sedi dell'agenzia e dei servizi richiesti dall'utenza.

Il fronte trasversale dei consiglieri marsicani, Stati, Milano, Di Pangrazio, D'Amico parlano però di finta riforma che di fatto è uno scippo ad Avezzano, che ospitava la sede centrale della fu agenzia. E non è una riforma ma un taglio bello e buono a servizi utili svolti dall'Arssa a favore dei piccoli agricoltori in particolare. E questo per riparmiare pochi spiccioli.

Nella giornata di ieri è stata approvata anche la legge che subordina il come e dove edificare al rispetto della mappa della microzonazione sismica, a cui i piani regolatori comunali e i progettisti dovranno adeguarsi. Rinviata alla prossima seduta del Consiglio regionale, in programma martedì prossimo, la discussione sulla soppressione dell'Aptr e di Abruzzo Lavoro.


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