Il lavoro dell'Aquila che non c'è

14 Luglio 2011   13:26  

La cassa integrazione a L'Aquila dal 2010 al 2011 è cresciuta di mezzo milione di ore, del 16% nel settore edilizio. La cassa integrazione straordinaria, che spesso è l'anticamera del licenziamento, è passata nel settore industriale da 230mila a 1 milione e 300mila ore, con un incremento del 500%. Quasi 5.000 i posti lavori persi, secondo i calcoli dei sindacati, senza contare il sommerso.

Eccoli i numeri del terremoto economico aquilano, ribaditi oggi in conferenza stampa dalla Cgil, che accusa: i commissari e il governo poco o nulla fanno sul fronte della vera emergenza che è quella del lavoro.

E in questo contesto si inserisce la vertenza che coinvolge 30 lavoratori della Standa di Corso Federico II. La proprietà, afferma la Cgil ha aveva garantito di riaprire il supermercato nei vecchi locali del centro, miracolosamente risparmiati dal sisma, Il Comune anche per questo ha escluso l'area dalla zona rossa, ha fatto rimuovere le macerie, ha ripristinato la viabilità. Ma le saracinesche rimangono chiuse, e ai lavoratori restano pochi mesi di cassa integrazione straordinaria.


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