Il sindaco Albore Mascia sul programma Festa Nazionale della Liberazione

23 Aprile 2011   12:20  

“Una cerimonia solenne, che vedrà la presenza delle massime Autorità cittadine, per celebrare la Festa Nazionale della Liberazione, una festa che assume un significato ancor più rilevante nell’anno in cui celebriamo il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Un’occasione che, approfittando anche della doppia festività del Lunedì dell’Angelo, ci auguriamo possa vedere la partecipazione massima della città, di coloro che hanno combattuto e lottato per garantirci un paese libero, indipendente, autonomo e che, risollevandosi da anni di guerra, ha ritrovato in sé la forza di reagire e di guardare avanti”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ufficializzando il programma delle celebrazioni previste per lunedì prossimo, 25 aprile, in occasione della 66a Festa della Liberazione, che si svolgerà a partire dalle 10, come da tradizione, presso il Monumento ai Caduti in piazza Garibaldi. Il programma prevede l’inizio della celebrazione con il raduno delle Autorità e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma; alle 10.05 Picchetto d’onore con Alzabandiera e Inno Nazionale, eseguito dal Coro Polifonico della Polizia municipale; quindi la Santa Benedizione, la deposizione della corona al Monumento ai Caduti e, alle 10.30, in chiusura, il discorso commemorativo del sindaco Albore Mascia.

“La celebrazione quest’anno – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia – assume un significato ancor più profondo pensando ai 150 anni dell’Unità di un paese che, in occasione dei grandi conflitti, ha sempre saputo trovare dentro di sé le energie e la forza necessarie per restare compatto e opporsi a ogni sistema di prevaricazione, divenendo un esempio, ieri come oggi, per quei paesi che ancora lottano per liberarsi, per assumere una forma di governo democratico, e che inevitabilmente guardano al nostro paese come una ‘libertà dall’oppressione’, come un’isola felice di speranza. E oggi più che mai la Festa del 25 aprile dev’essere il simbolo del nostro essere italiani, popolo unico, indivisibile, che deve saper conservare le proprie radici, mantenere l’attaccamento a una storia gloriosa, facendo tesoro delle lezioni del passato per continuare a guardare al futuro con il desiderio di fare meglio per le giovani generazioni”.

 

 


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