Non piace proprio al vicepresidente del consiglio regionale e consigliere dell'Mpa Giorgio De Matteis il piano case che prevede la realizzazione di moduli abitativi in cemento in venti aree dell'aquilano. Gli aquilani vogliono ricostruire la loro città, a cominciare dal centro storico, non ne vogliono un'altra di città, decisa in procedura d'urgenza, calata dall'alto, che rischia di diventare un nuovo Corviale o Zen. E a parte questo, conclude De Matteis, le casette garantiranno in autunno una sistemazione per sole 13mila persone, ma il fabbisogno sarà forse triplo.
I conti infatti non tornano: ad oggi sono stati effettuate 49.400 verifiche in tutto il cratere, ad Aquila città circa 20mil, ma manca ancora il centro storico. Verifiche ad edifici, con più appartamenti. Calcolati anche i rientri e la sistemazione in case sfitte, saranno con ogni probabilità 20mila persone, mica bruscolini le persone che non avranno casa, non contemplate dal Piano CASE.
Nel crono-programma del progetto inoltre gli ultimi collaudi sono previsti a fine dicembre. A settembre saranno consegnate solo i primi moduli, si teme solo per per tagliare il nastro. L'inverno in tenda o sulla costa per migliaia di aquilani è una ipotesi molto concreta.
Anche per De Matteis le alternative c'erano ed esattamente erano le case di legno, confortevoli, anti-sismiche e davvero queste si temporanee, non c'è spazio.
L'argomentazione di Bertolaso, secondo il quale non ci sarebbe stato spazio, è per DE Matteis è falsa: solo nei 105 ettari previsti dei quartieri 105 ettari 3.300 case di legno.e poi ci sarebbe moltissimo altro spazio da utilizzare provvisoriamente.
E ne ha per tutti De Matteis: per il sindaco Massimo Cialente che con i suoi tecnici, Marino Bruno e De Masi in testa ha individuato le aree e avallato il progetto per poi prenderne furbescamente le distanze, per il suo presidente Gianni Chiodi, che avrebbe dovuto riflettere meglio su questo progetto, e financo per il presidente del consiglio Silvio Berlusconi...
Filippo Tronca
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