In Spagna "Cadono" i Potentissimi Toreri Sotto la Scure delle Giunte Populiste di "Podemos"

12 Agosto 2015   07:19  

La maledizione dei Rivera: 31 anni dopo la morte del padre, pure lui matador, ucciso da una cornata alla coscia durante una corrida a Pozoblanco, il torero Francisco Rivera Ordonez detto 'Paquirri' è in condizioni gravissime dopo essere stato incornato al basso ventre a Huesca da un toro da combattimento da mezza tonnellata. La cornata gli ha aperto uno squarcio lungo 25 centimetri, tagliando l'aorta. "Ora è affidato alla cura di Dio" dice il chirurgo Enrique Crespo Rubio che lo ha operato per 2 ore e mezza.

L'incidente di Rivera Ordonez, 41 anni, nipote di Antonio Ordonez (1932-98), considerato uno dei più grandi toreri di tutti i tempi, interviene in un momento ad altissima tensione per professionisti e aficionados della corrida, ora apertamente contestata dalle giunte targate Podemos che hanno preso il potere nelle principali città del paese. A Madrid, Valencia, Salamanca, La Coruna, i nuovi sindaci hanno dichiarato guerra alla 'Fiesta Nacional', annunciando divieti e tagli di contributi pubblici. La contestazione cresce anche nelle Plazas de Toros, dove animalisti saltano nelle arene durante le corride urlando 'torturatori' ai toreri. Come domenica a Marbella, dove per protesta contro due contestatori il matador Morante de la Publa, furibondo alla fine, dopo una 'gran faena', ha graziato il toro contro il quale stava combattendo. Su El Mundo oggi è uscito lo sfogo a nome di tutti i colleghi del matador Sebastian Castella.

"Siamo stanchi di essere trattati come strumento di cambio politico, e che la nostra immagine sia vilipesa ogni giorno nei media" ha tuonato. "Si viola il nostro diritto all'onore chiamandoci 'assassini', ci privano del nostro diritto al lavoro chiudendo le arene per il capriccio di gente che in nome di un presunto progresso pensa di poter privare di libertà un popolo, e i milioni di aficionados": "subiamo una persecuzione politica!". Castella ha lanciato un appello ai sostenitori della corrida: "scendiamo in strada, occupano le piazze, ci appartengono almeno quanto ai protezionisti".

E' una drammatica marcia indietro sociale per una categoria, quella dei 'matador de toros', che per secoli ha rappresentato in Spagna una aristocrazia del coraggio. Uomini popolarissimi e potenti, che ora si sentono trascinati nel fango


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