Inaugurazione anno giudiziario: mafia, tenere alta l'attenzione

In aumento i reati contro la P.A.

31 Gennaio 2009   14:16  

Di Abruzzo non più isola felice e immune da infiltrazioni di carattere malavitoso parlano sempre più spesso esperti ed investigatori, suffragati anche dalle numerose inchieste delle forze dell'ordine alcune delle quali hanno portato a decine di confische di beni riconducibili a gruppi della criminalità organizzata.

Di aumento delle “possibilità che soggetti di rango mafioso vengano ad operare nel territorio e sfruttino tendenze, filoni criminali favorevoli, onde radicarsi definitivamente” ha parlato questa mattina in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario l'avvocato generale presso la Corte di Appello dell'Aquila, Brizio Montanaro.

L'allarme lanciato si basa su un costante aumento di attività criminali come fenomeni estorsivi, un sistema di tipo paramafioso che può preparare il campo all'insediamento di gruppi mafiosi.

Dalla magistratura abruzzese poi uno sprone alla politica, i cui tempi biblici appesantiscono l'ordinaria amministrazione giudiziaria, che risente dei ritardi della nuova riforma, unanimemente auspicata dalle toghe abruzzesi.

L'appesantimento della macchina giudiziaria cui contribuisce il carente numero di magistrati causa un aumento, quantificabile con un 10,65 per cento, dei procedimenti in ambito penale.

Il desolante quadro dell'amministrazione giudiziaria nel distretto abruzzese, delineato dal Presidente della Corte di Appello dell'Aquila, Mario della Porta, parla di “impossibilità nei settori civile e penale di fronteggiare e smaltire le pratiche, nonostante la notevole produzione di sentenze”.

Da segnalare il cospicuo aumento di procedimenti per reati contro l'amministrazione, in relazione ai quali è stato fatto specifico riferimento ai provvedimenti emessi dalla procura pescarese nei confronti dell'ex governatore Del Turco e parte della sua giunta prima e del sindaco D'Alfonso dopo. A tal proposito irreprensibile è stato giudicato il comportamento di magistrati sia giudicanti che requirenti, nonché degli avvocati difensori dal punto di vista deontologico e professionale.

Le toghe hanno poi indicato come prioritaria una profonda revisione della normativa processuale e ordinamentale che regola l'attività giudiziaria ai fini dell'aumento dell'efficienza del servizio e la velocizzazione dei tempi processuali. Non sono infine mancate stoccate alla classe politica italiana, che rivolge ingiusti attacchi delegittimanti alla magistratura, arrivando a parlare di emergenza democratica.

(MS)


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