Incendio Seab, per l'Arta solo ''Inutili allarmismi'' dal Wwf

23 Luglio 2009   15:24  

L'Arta Abruzzo (Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente) non e' al momento in possesso di dati che giustifichino l'allarmismo diffusosi in merito all'incendio divampato nella notte tra sabato e domenica scorsi all'interno della ditta S.E.AB. di Chieti Scalo. Lo si afferma in una nota della stessa Arta precisando che "i tecnici del Dipartimento provinciale di Chieti hanno effettuato a partire dalla notte stessa del rogo uno screening analitico ad ampio raggio sulle acque di spegnimento, sui fumi derivati dalla combustione e sul materiale bruciato nello stabilimento di via Penne, per poi procedere in modo mirato alla ricerca degli inquinanti nelle falde acquifere, nei terreni circostanti e negli alimenti di origine vegetale presenti nei campi intorno alla fabbrica" "Tutte le informazioni tecniche acquisite - prosegue la nota -sono state trasmesse all'universita' di L'Aquila che, come gia' per altri eventi di questo tipo, sta eseguendo per conto dell'ARTA uno studio sulla ricaduta dei fumi da combustione sulla base del quale si potra' circoscrivere l'area interessata dal fenomeno. In attesa degli esiti dello studio, basandosi sul solo riscontro visivo riferito alla notte dell'incendio e alle prime ore del mattino successivo, l'Agenzia ha inviato una lettera ai sindaci dei Comuni potenzialmente interessati dalla ricaduta degli inquinanti (Chieti, San Giovanni teatino, Francavilla al mare, Torrevecchia teatina e Ripa teatina), per segnalare l'opportunita', in via precauzionale, di vietare l'utilizzo delle acque sotterranee e la raccolta di prodotti ortofrutticoli, in quanto non e' ancora disponibile, appunto, una mappa precisa della zona contaminata. Alle amministrazioni comunali e alla Asl di Chieti l'ARTA - dice ancora la nota - ha anche immediatamente trasmesso l'elenco degli inquinanti sprigionati dall'incendio. Per acquisire altri dati utili, ieri i tecnici del Dipartimento provinciale di Chieti hanno anche campionato le acque sotterranee di alcuni pozzi gia' monitorati presenti nelle vicinanze della ditta incendiata: dalle analisi di laboratorio si sapra' a breve se sono stati contaminati. Dopo aver effettuato altri accertamenti su acque e suolo in base allo studio commissionato all'ateneo aquilano, l'Arta - conclude la nota - inviera' i risultati di tutti i rilievi compiuti alla Asl, all'Arssa e alle altre autorita' competenti per consentire l'adozione di eventuali provvedimenti".

L'ORDINANZA DEL SINDACO RICCI

Un ordinanza con cui si fa divieto di raccolta, vendita e di consumo di prodotti vegetali, frutta e verdura, e' stata emessa dal vicesindaco di Chieti, Mirta Sciocchetti e dal Sindaco di San Giovanni Teatino, Verino Caldarelli, per il pericolo inquinamento a seguito dell'incendio alla Seab di Chieti Scalo. I prodotti vietati sono quelli provenienti dal territorio dei Comuni di Chieti, San Giovanni Teatino, Ripa Teatina, Torrevecchia Teatina, Francavilla al Mare, Miglianico, Ortona, Cepagatti, Spoltore e Pescara; e' fatto inoltre divieto di utilizzare parchi, giardini e altre aree verdi pubbliche e private. Infine e'vietato l'attingimento delle acque sotterranee dai pozzi privati e pubblici e l'uso delle stesse acque per irrigazione e innaffiamento su tutto il territorio comunale. Nella premessa dell'ordinanza si fa riferimento alla relazione tecnica di sopralluogo dell'Arta ( Agenzia regionale per la tutela ambientale) e che aveva consigliato alle autorita' competenti, di "provvedere a scopo precauzionale ad inibire l'uso delle acque sotterranee e la raccolta di sostanze alimentari di origine vegetale". Il pericolo e' quello della diossina sprigionatasi dall'incendio.

LA REAZIONE DEL WWF 

"Esprimiamo stupore per le dichiarazioni di ieri pomeriggio dell'assessore Regionale Febbo, che ha inteso sostenere con una nota ufficiale della Regione Abruzzo che l'Arta non si fosse ancora espressa sul contenuto dei fumi. Ebbene, la nota ufficiale con i dati dell'aria era disponibile fin dalla mattina di ieri". Lo ha dichiarato il consigliere nazionale del Wwf Italia, Dante Caserta "Evidentemente l'assessore Febbo - continua Caserta - e' stato male informato ma su una vicenda cosi' delicata che riguarda la salute di decine di migliaia di cittadini e l'economia di un territorio e' necessario ben altro approccio. Comunque e' un ulteriore elemento rispetto a quanto da noi sollevato circa l'incapacita' delle nostre istituzioni di trattare materie complesse come quelle dell'inquinamento". Il Wwf torna sulla questione dell'incendio alla Seab di Chieti Scalo divulgando integralmente la nota dell'Arta con l'elenco di tutti gli inquinanti rilevati sia nell'acqua di spegnimento sia nell'aria. L'esistenza e il contenuto di tale nota, peraltro, erano gia' a conoscenza dell'associazione al momento della conferenza stampa di ieri. "La stampa e i cittadini - ha proseguito Caserta - conoscono il metodo di lavoro del Wwf, basato su un'attenta verifica della documentazione disponibile per sostenere le proprie posizioni. Anche a seguito di alcune dichiarazioni di rappresentanti di istituzioni divulghiamo, quindi, la nota ufficiale dell'Arta sull'incendio Seab che contiene i dati preoccupanti sull'aria peraltro noti fin da lunedi' sera in via informale e da ieri mattina in via formale. In ogni caso - aggiunge il Wwf - un dato e' certo: decine di migliaia di cittadini hanno respirato composti chimici neurotossici, cancerogeni e/o tossici. La nota dell'Arta conferma quanto sostenuto dal Wwf sul fatto che i dati delle analisi delle acque di spegnimento sono piu' ampi in quanto ad analiti trovati solo perche' l'Arta non puo' cercare nell'aria metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici (Ipa). Peraltro - conclude Caserta - la stessa Arta sostiene che questi altri inquinanti trovati nell'acqua di spegnimento fossero presumibilmente presenti anche nella nube".

 


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