Bollette alleggerite per se stessi, amici ed imprenditori. I 4 principali indagati nell'inchiesta Aca a Pescara hanno fornito stamane ampie delucidazioni al Gip Gianluca Sarandrea non ancora del tutto convinto se dar seguito alle misure cautelari richieste dal Pm Gennaro Varone.
A sfilare, nell'ordine, davanti al giudice il presidente dell'Aca Ezio Di Cristoforo difeso da Giuliano Milia, il direttore Bartolomeo Di Giovanni difeso da Fabrizio Di Carlo, il responsabile delle fatturazioni Giancarlo Gennari difeso da Vincenzo Di Girolamo ed il tecnico installatore Giancarlo Ceci difeso da Gianluigi Tucci. Le ipotesi di reato vanno dall'abuso d'ufficio, al falso ideologico alla truffa. Di Cristoforo deve rispondere anche di peculato e furto per un presunto allaccio abusivo in una sua casa a Bolognano. Accompagnati dai loro legali i 4 dei 14 indagati totali, avrebbero dimostrato che gli storni effettuati sulle bollette erano tutti regolari presentando anche una dettagliata documentazione. Il Pm Varone aveva chiesto gli arresti domiciliari per Gennari che però, nel frattempo, in qualità di consigliere provinciale ha chiesto l'aspettativa dal suo impiego all'Aca, allontanando di fatto l'ipotesi di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato; per gli altri tre chiesta la sospensione del servizio. Il Gip si é riservato di prendere una decisione entro le prossime ore.