Inchiesta Ato, documenti sequestrati al setaccio della Digos

30 Settembre 2010   15:02  

Va avanti speditamente l'inchiesta della Procura di Pescara sulla gestione dell'ATO, l'Ente d'Ambito Pescarese, riguardante gli anni successivi al 2006 per la struttura che si occupa di gestire il servizio idrico integrato.

La DIGOS di Pescara, guidata da Leila Di Giulio, sta passando al setaccio i documenti cartacei ed i supporti informatici che sono stati sequestrati nel corso delle perquisizioni degli uffici di via Raiale. Quattro le persone indagate : il sindaco di Pianella ed ex presidente dell'ATO, Giorgio D'Ambrosio; due dipendenti dell'ente, Vincenzo Di Giamberardino e Fabio Ferrante; ed il segretario generale Fabrizio Bernardini. Tutti devono rispondere di peculato, falso in atto pubblico ed abuso d'ufficio. Il sindaco D'Ambrosio, confermando di avere ricevuto l'avviso di garanzia, si è detto fiducioso dell'operato della magistratura ed ha anticipato di avere sempre operato con la massima correttezza insieme ai suoi collaboratori. Di diverso avviso la Procura pescarese, con fascicolo d'inchiesta aperto dal sostituto Valentina D'Agostino, che sta verificando se le risorse economiche dell'ATO siano state utilizzate per finalità diverse da quelle istituzionali; se l'auto dell'ente sia stata sfruttata da D'Ambrosio per spostarsi a Roma quando era parlamentare; e se gli uffici ed il personale dell'ATO siano stati trasformati in una sorta di segreteria politica personale a disposizione dell'ex presidente durante la campagna elettorale. Indagine sulla quale si sovrappone la denuncia dell'Associazione Codici Abruzzo - Centro per i Diritti del Cittadino, pronta a costituirsi parte civile contro coloro che saranno eventualmente condannati;  inchiesta delicata, innescata mesi fa da un esposto presentato da qualcuno che opera all'interno dello stesso ente.    


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