Inchiesta Ciclone, Chiulli a processo conferma: "Ho pagato tangenti"

15 Giugno 2011   19:26  

E' un fiume in piena l'imprenditore Bruno Chiulli, titolare della Green Service, chiamato a testimoniare, a Pescara, al processo all'ex sindaco di Montesilvano (Pescara) Enzo Canatagallo, riguardante presunte tangenti negli appalti pubblici. Per quattro ore Chiulli, che come imputato e' uscito dalla vicenda patteggiando davanti al gup la pena di nove mesi, con precisione e determinatezza ha raccontanto ai giudici di aver pagato, dal 2001 al 2006, mazzette a Cantagallo in cambio di lavori nel settore del verde e per evitare ripercussioni nei pagamenti.

Nel 2002 Chiulli ha sostenuto di aver dato a Cantagallo, all'epoca assessore ai lavori pubblici, oltre 60 mila euro in contanti.
L'imprenditore ha riferito ai giudici che in genere pagava in contanti prelevando i soldi un po' alla volta dal suo conto corrente e da quello della societa'. Chiulli ha detto anche di aver pagato l'ex sindaco con assegni e che, dopo aver subito una perquisizione della finanza, ha giustificato la loro emissione con l'acquisto di un pianoforte appartenente a Cantagallo. Il titolare della Green Service ha detto di aver dato soldi anche all'ex assessore Guglielmo Di Febo e generi alimentari e schede telefoniche per un'associazione dell'ex assessore Paolo Di Blasio. Chiulli ha riferito di aver dato a Di Febo fino al 2004 la somma di 15 mila euro "pretendeva i soldi - ha detto l'imprenditore - mi chiamava in continuazione e a volte si presentava in ufficio. Nel 2006 - ha proseguito - Di Febo mi ha chiesto altro denaro perche' doveva sposarsi la figlia ma io mi sono rifiutato".

Tra i testimoni anche l'architetto Aurelio Colangelo che ha raccontato ai giudici del tribunale pescarese i suoi stretti rapporti di amicizia con l'ex sindaco di Montesilvano (Pescara) Enzo Cantagallo. L'architetto ha detto che ad un certo punto l'amicizia si e' interrotta in quanto non condivideva il modo in cui l'ex primo cittadino amministrava la citta' e riteneva illegittimi alcuni provvedimenti, in particolare l'affidamento di alcuni lavori all'imprenditore Duilio Ferretti. Colangelo ha aggiunto di essersi confidato con un poliziotto della squadra mobile sostenendo di averlo fatto non per risentimento nei confronti di Cantagallo ma per il rispetto della legalita'. L'architetto ha infine riferito che Duilio Ferretti gli avrebbe rivelato che da anni versava mensilmente uno stipendio a Cantagallo.


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