Inchiesta Citymoda: Franco Ranghelli, Giancarlo Fiore e altri sette, chiesto rinvio a giudizio

Giancarlo Fiore patron di Citymoda e Franco Ranghelli ex sindaco di Spoltore insieme agli altri sette indagati hanno ricevuto dal pm Gennaro Varone la richiesta di rinvio a giudizio per il filone d'indagine sulla presunta corruzione per la costruzione del dentro moda Citymoda della Moda Group Spa di Modugno in Puglia.

Questa inchiesta è solo una costola di quella principale in cui si indaga sui presunti favori fatti grazie ai quali alcuni amministratori e pubblici ufficiali avrebbero favorito la costruzione dello stabile e la sua apertura.

I reati contestati vanno dalla corruzione, al falso, all'abuso d'ufficio e sono un'altra tegola che si abatte sul patron Giancarlo Fiore già in difficoltà finanziarie e di liquidità dei suoi megastore della moda.

Oltre a Fiore e Ranghelli gli altri per i quali il pm Varone ha chiesto il rinvio a giudizio sono Fabrizio Bernardini, segretario della Provincia di Pescara, Enrico Monaco, comandante della polizia municipale di Spoltore, Nico Lerri, consigliere comunale di Pescara, e quattro tecnici Bruno Crocetta, Celso Ciavarelli, Italo Agresta, Giancarlo Scipione,.

Secondo l'inchiesta e il pm giancarlo Fiore avrebbe chiesto favori per aprire Citymodain cambio di sconti o agevolazioni, di una sponsorizzazione di 5mila euro all'ente Spoltore Ensemble.

Fatto grave per l'accusa è che il centro sarebbe stato aperto senza l'agibilità, come verificato dal Corpo Forestale dello Stato.

Intanto Celso Ciavarelli, il tecnico che ha collaudato la struttura e che avrebbe certificato i presunti documenti falsificati, ha chiesto il patteggiamento ed il pm Varone ha espresso parere favorevole.

Infine Giancarlo Fiore ha ricevuto un ulteriore decreto di condanna come proprietario insieme a Giuseppe Magno e Aldo Martina come costruttori per il mancato rispetto delle norme antisismiche.