Inchiesta G8, Rossini: per ora non sono emerse irregolarità

Dopo l'arrivo delle carte processuali da Firenze

05 Marzo 2010   16:15  

'Noi abbiamo usato il massimo rispetto sulle carte di Firenze e di Perugia, loro hanno fatto quello che dovevano fare, abbiamo sollevato la questione degli appalti sull'Aquila e quindi abbiamo chiesto a Firenze l'invio degli atti nelle forme procedurali piu' corrette di competenza nostra. E in effetti con molta correttezza attraverso richieste mie scritte al Procuratore di Firenze Quattrocchi, lui ha risposto inviando cio' che noi avevamo chiesto e adesso stiamo lavorando relativamente a quello che riguarda L'Aquila'. Lo ha detto stamane il Procuratore capo della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini in relazione all'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Firenze in cui tra le intercettazioni telefoniche si parlava degli interessi di imprenditori di Roma nella ricostruzione post-terremoto all'Aquila. 'Intanto lavoriamo sulle nostre indagini - ha concluso Rossini - iniziate dal post-terremoto. Noi stiamo cercando in questo momento di verificare eventuali responsabilità penali. Al momento non ci e' sembrato in questa prima fase compreso il G8 dell'Aquila elementi di illegalita', comunque stiamo indagando'.

"PENSO CHE LA MAFIA STIA GIÀ OPERANDO A L'AQUILA"

All'Aquila in questo momento penso che la mafia stia operando. Lo ha detto stamane il Procuratore capo della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini commentando l'inchiesta sui comitati d'affari e delle infiltrazioni malavitose nella ricostruzione post-terremoto. "Stiamo facendo indagini - ha proseguito Rossini - abbiamo avviato una collaborazione fin dall'inizio con la Prefettura perche' ha una struttura di polizia per fare le indagini, per accertare se ci sono precedenti mafiosi per dare o togliere la possibilita' di lavorare alle ditte in odore di mafia. Questo scambio di informazioni - ha detto il Procuratore capo della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini - sono importanti sotto il profilo della prevenzione e per essere utilizzate perche' comunque dobbiamo accertare se ci sono reati per far condannare delle persone pero' dobbiamo cercare anche di ottenere vantaggi immediati prima che si verifichino situazioni criminogene, quindi nel momento stesso in cui noi operiamo e abbiamo dei dati noi li forniamo alla Prefettura per impedire il compimento dei reati". Sul rapporto della cittadinanza con la Procura e le forze di polizia, Rossini ha dichiarato: "I cittadini danno molta importanza a questo rapporto sono persone che ci tengono alla loro citta', tutto questo e' noto e nelle loro manifestazioni seguono molto l'attivita' della Procura. Devo dire - ha proseguito Rossini - che noi sentiamo molto il loro fiato sul collo nel senso positivo perche' ogni volta che hanno fatto una manifestazione per parlare di quello che succedeva, hanno sempre dimostrato una grande considerazione di quello che stiamo facendo e dei tempi che noi stiamo impiegando nel portare avanti le varie inchieste. Stiamo andando molto veloci per quanto riguarda i siti - ha detto ancora Rossini - in cui ci sono stati i morti e molti crolli e abbiamo fatto molti passi in avanti, siamo molto soddisfatti e anche la gente e' soddisfatta. La stessa velocita' la stiamo utilizzando con risultati piu' problematici per le altre indagini utilizzando le strutture piu' avanzate della Polizia, del Ros della Guardia di Finanza e anche quelli che lavorano per la Prefettura. I risultati - ha detto il Procuratore capo della Repubblica dell'Aquila - ci saranno di sicuro grazie ai dati che ci verranno anche da fuori che ci permetteranno di organizzarci per andare avanti. Fondamentale in questa attivita' e' la collaborazione con la Procura nazionale antimafia perche' ci permette di avere attraverso i dati conservati nella sua banca dati, le eventuali situazioni mafiose e quindi quando abbiamo questi dati possiamo rapidamente inserirli in questa grande struttura e attraverso questa arrivare a delle conclusioni per sapere se sotto il profilo processuale ci sono dei processi di mafia da fare perche' l'infiltrazione mafiosa o la presenza di una persona con padre mafioso in una societa' di per se' e' un punto per partire. Per poter lavorare per addebitare il reato di associazione di stampo mafioso - ha concluso Rossini - dobbiamo avere tutti gli elementi dell'associazione che non sono certamente la presenza di un figlio di un mafioso nella societa'".


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