Inchiesta 'Redde rationem' su ricostruzione, aiuto economico in cambio silenzio

Nel team dell'indagine anche "Ultimo"

27 Luglio 2015   12:59  

"Le indagini sono state svolte da Ultimo, l'ufficiale dei carabinieri che arrestò Totò Riina".

Così il procuratore distrettuale antimafia dell'Aquila, Fausto Cardella, annunciando in una conferenza stampa la presenza di Sergio De Caprio nell'inchiesta denominata 'Redde rationem' della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila sugli appalti della ricostruzione che ha portato all'emissione di sei misure cautelari (cinque domiciliari e un obbligo di dimora e obbligo di firma) e 13 avvisi di garanzia.

L'inchiesta, ha spiegato Cardella in una conferenza stampa, è collegata a quella del gennaio 2014 denominata 'Do ut des' attuata dalla squadra mobile che ha portato ai domiciliari l'ex consigliere comunale e assessore di centrodestra Pierluigi Tancredi, indagine che ha coinvolto il comune dell'Aquila.

"Si tratta dello sviluppo investigativo di un dato già in possesso dell'ufficio ed emerso in un'altra indagine sulla ricostruzione, che è stato sviluppato dal Ros - ha detto Cardella - sono intervenuti anche i vigili del fuoco con accertamenti svolti in loco nei cantieri, sia per le loro competenze, sia perché destano meno attenzione".

Secondo il procuratore "episodi di corruzione datati sono stati rivitalizzati dal comportamento degli indagati, uno dei quali ha chiesto di essere ulteriormente finanziato altrimenti avrebbe rivelato alla magistratura quello che non aveva detto. Noi abbiamo colto l'invito e siamo pronti ad aspettarlo".

Il riferimento è a Tancredi, ritenuto una figura di spicco, già ai domiciliari lo scorso 2014 che nella conferenza stampa e' stato definito ex uomo politico.

"Potevo dire tante cose alla magistratura e non le ho dette, per questo ti chiedo un aiuto economico".

Questa, in sintesi, una delle richieste di denaro fatte da una delle figure di spicco dell'indagine, 

"All'epoca dei puntellamenti aquilani ci fu un pactum sceleris tra imprenditori e quello che all'epoca era un rappresentante politico.

Attualmente chiede pagamento per il suo silenzio con la magistratura", ha detto il pm in riferimento a Tancredi del quale non pronuncia il nome definendolo ex politico. Il pm ha spiegato che "se avesse rivestito ancora un incarico pubblico sarebbe stata concussione, ora si configura invece la tentata estorsione".

Tancredi dopo essere stato eletto dopo il sisma fu nominato consigliere delegato per la ricostruzione beni culturali, poi dimessosi dall'incarico in seguito alle polemiche, e successivamente anche da consigliere comunale. Picardi ha ricordato la parabola del Vangelo di Luca dove si "chiede conto" appunto a un amministratore infedele per spiegare l'origine del nome dell'indagine.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore