Inchiesta sui crolli, presto i rinvii a giudizio

Rossini: le perizie avvalorano l'accusa

07 Gennaio 2010   14:33  

Sono morti ammazzati gli otto ragazzi che risiedevano nella Casa dello studente di via XX Settembre, il terremoto ha solo toccato un nervo scoperto.

Il tallone d'achille dello stabile era nelle fondamenta, dalle quali sarebbe dovuto partire un pilastro mai costruito ma neanche mai progettato.

È quanto emerge dalle perizie effettuate dai consulenti della Procura della Repubblica dell'Aquila, già nelle mani dei magistrati che indagano su 150 palazzi per complessivi 200 filoni aperti all'indomani del sei aprile nei quali sono state inserite anche le inchieste sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nella ricostruzione.

Arriveremo presto ai rinvii a giudizio – ha detto stamani il procuratore Alfredo Rossini – per il quale le risultanze delle perizie non fanno altro che avvalorare l'accusa.

Fra i quindici indagati per il crollo della Casa dello studente accusati di omicidio e disastro colposo, interviene Luca D'Innocenzo che si divincola da ogni responsabilità: “a leggere le tremila pagine depositate – dice l'ex presidente dell'Azienda regionale che gestiva la struttura – è evidente che il mio nome non serve alle indagini; nella perizia si parla semmai di errori progettuali”.

Errori insomma che potevano essere evitati, errori umani, che non si limitano tuttavia alla fase progettuale degli anni sessanta ma che proseguono durante le ristrutturazioni che si sono susseguite nei vari cambi di destinazione d'uso dello stabile.

Riaffiorano fra le concause del crollo anche quei pannelli solari installati sul tetto, laddove la perizie parlano di “cattiva posa in opera degli impianti termici, idrici ed elettrici”.

Tutti difetti senza i quali, insomma, “è ragionevole ipotizzare – scrivono i periti della Procura - che l’ala nord non sarebbe crollata a causa del terremoto”.

Il comitato delle vittime della Casa dello studente annuncia adesso che avvierà una raccolta firme contro il cosiddetto processo breve per scongiurare il rischio che tutto vada a monte.

In dirittura d'arrivo anche le altre perizie, quelle riguardanti i numerosi palazzi pubblici e privati crollati tutti o in parte la notte del sei aprile, è il caso del Convitto nazionale, tre morti, di un palazzo davanti Porta Napoli, altri tre morti, del palazzo dell'Ater lungo via XX Settembre, di quello in via Campo di Fossa, dell'Ospedale San Salvatore, della Facoltà di Ingegneria di Roio.

In arrivo anche nuovi avvisi di garanzia per il crollo di un palazzetto in via Gabriele D'Annunzio nella zona della Villa Comunale.

(MS)

 


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