Inchieste crolli, settimana di novità

11 Giugno 2011   13:47  

Un'altra settimana densa di lavoro si chiude per la Procura della Repubblica dell'Aquila, che indaga sui numerosi crolli del terremoto.

Sul registro degli indagati sono finiti Francesco e Maria Lidia Zaccagno e Maria Cristina Vicentini. Tutti e tre, a vario titolo, dovranno rispondere di omicidio colposo per la deflagrazione di un edificio in via Nicolò Persichetti, poco distante da via XX Settembre e quindi dalla Casa dello studente.

L'utilizzo di materiale scadente, secondo i periti dell'accusa, sarebbe la causa del crollo che costò la vita, la notte del sei aprile, a Erminda Monti Vicentini e Armelio Zaccagno.

Anche in questo, come in molti altri, la disgrazia è stata causata da una ristrutturazione scellerata che avrebbe appesantito il tetto dell'edificio rendendolo più vulnerabile alle oscillazioni telluriche.

Con il rinvio a giudizio di quattro persone, intanto, si è chiusa la fase preliminare del processo sul crollo di un edificio al civico 18 di via Roma, nel quale rimase gravemente ferito un 39enne. Alla sbarra, dovranno rispondere di lesioni e cooperazione in disastro colposo l'architetto Marino Bruno, l'ingegnere Giacomino Di Marco, Aurelio Melaragni e Enzo Cicolani. Secondo la procura la realizzazione, a fine anni Novanta, di una scala ex novo all'interno dell'antico palazzo ne causò il crollo.

E mentre è stata archiviata l'inchiesta relativa al crollo di un edificio in via degli Scardassieri, in pieno centro storico, dove morirono due persone, va avanti quella sul palazzo di via Generale Francesco Rossi, per il quale sono indagate tre persone e sotto le cui macerie morirono in 17. Un super perito dovrà fare luce sulle cause della delfragrazione.

E' il professor Marco Locatelli, che riceverà l'incarico dal giudice Giuseppe Romano Gargarella nell'udienza di martedì prossimo.

(MS)


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