Indennizzi e non contributi i finanziamenti per immobili

La Camera approva. Chiodi soddisfatto

01 Ottobre 2010   11:07  

Il Commissario Chiodi esprime viva soddisfazione per l'approvazione definitiva, da parte della Camera, del disegno di legge di conversione del decreto-legge 5 agosto 2010, n. 125, recante misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria.

All'interno di tale disegno di legge è stata inserita, con emendamento governativo
in sede di prima lettura al Senato, una norma di "interpretazione autentica" che
dirime uno dei principali problemi riguardanti la ricostruzione privata.

Infatti, i pareri circa l'esatta natura dei finanziamenti statali per la riparazione
o ricostruzione degli immobili privati erano sostanzialmente discordi: coloro che
ritenevano detti finanziamenti come "contributi", in ragione della nuova normativa
nazionale sugli appalti e della normativa comunitaria, evidenziavano la necessità
anche per i privati di ricorrere alle procedure d'appalto con il superamento di determinate soglie.

Coloro che invece ritenevano che si trattasse di "indennizzi" concludevano per la
non applicazione di tali procedure.

Anche l'Avvocatura dello Stato, con il parere appositamente richiesto, prendeva atto
della sostanziale divergenza di dottrina, consigliando in conclusione, a solo fine
prudenziale e in mancanza di una norma che chiarisse la problematica, di ricorrere
alle procedure di evidenza pubblica.

"La legge approvata oggi - dichiara il Commissario - scioglie in modo definitivo
il problema della qualificazione giuridica dei finanziamenti per la riparazione degli
immobili privati previsti dal ‘decreto Abruzzo'. Il Legislatore ha stabilito che
essi devono intendersi come ‘indennizzi' per i danni causati dal sisma e non contributi''.

Grazie a tale distinzione ora sarà possibile per i privati procedere celermente ad
affidare i lavori, senza correre il rischio di dover ricorrere alle più lunghe procedure
previste dal codice degli appalti.
"Sono soddisfatto del lavoro fatto e della comprensione mostrata dal Governo centrale.

Ora mi sento in obbligo di ringraziare il Parlamento per aver agito anche più rapidamente di quanto avevamo preventivato".


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