Infiltrazioni mafiose nella ricostruzione, Dda stringe il cerchio su aziende impegnate nel privato

10 Maggio 2011   18:19  

La Direzione distrettuale antimafia (Dda) dell'Aquila sta focalizzando la propria attenzione su alcune imprese che stanno lavorando nel "cratere" del terremoto sulle quali c'e' il sospetto di vicinanza con le organizzazioni mafiose e di infiltrazioni della malavita organizzata.

In particolare, i pm stanno verificando i flussi economici e finanziari per scovare i collegamenti con le mafie. L'attivita' e' molto delicata e complessa perche' risalire all'origine malavitosa e' molto difficile.

Sul numero delle aziende "attenzionate" e sulla loro provenienza viene mantenuto uno stretto riserbo. Il "pool" interforze della Dda (del quale fanno parte gli agenti della Sezione criminalita' organizzata (Sco) della Questura dell'Aquila, i carabinieri del Reparto operativo, i militari del Gruppo d'investigazione criminalita' organizzata (Gico) delle Fiamme gialle dell'Aquila e gli agenti del Corpo forestale dello Stato) prosegue nell'attivita' di passaggio ai 'raggi X' gli appalti privati, molti dei quali milionari, relativi alla ricostruzione delle case E, le piu' danneggiate dal sisma del 2009.

Il sensibile rafforzamento delle attenzioni sulla cosiddetta ricostruzione pesante e' stato innescato non solo dalla presentazione di numerosi esposti, tra cui alcuni anonimi, da parte di cittadini, imprenditori e amministratori di condominio ma anche dalla stessa Prefettura dell'Aquila che coordina tutta l'attivita' preventiva.

Nelle denunce di privati, si ipotizzano irregolarita' e si adombrano dubbi sui procedimenti di affidamento diretto degli appalti da parte di condomini e proprietari, processo sancito dalla decisione di considerare indennizzi e non contributi i finanziamenti per il recupero delle abitazioni. In particolare, le indagini mirano a scovare eventuali infiltrazioni mafiose che, secondo i pm aquilani, possono trovare terreno fertile in appalti considerati da molti non caratterizzati da efficaci controlli pubblici.

Il lavoro maggiore, su questo delicato versante, lo sta svolgendo il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Olga Capasso, appositamente distaccata all'Aquila dopo il terremoto e affiancata dal sostituto procuratore Stefano Gallo, con l'intero percorso coordinato dal procuratore distrettuale antimafia dell'Aquila, Alfredo Rossini. Le insidie maggiori, secondo i pm aquilani, vengono dalla 'ndrangheta e dalla camorra.

 

foto Filippo Mortari


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