Instagram non venderà le vostre immagini. Malinteso sulla traduzione

19 Dicembre 2012   07:47  

«Solo un grandissimo malinteso delle traduzioni dall'inglese fatte male e che già sono in rifacimento».

Così cerca di placare gli animi Kevin Systrom amministratore delegato di Instagram acquistata per una cifra record l'anno passato da Facebook.

«Cambieremo i termini di servizio, rimuovendo quei termini che hanno fatto pensare che le foto degli utenti potessero diventare pubblicità».

COS'è INSTAGRAM

Instagram è un "servizio" di nicchia, ma che comunque ha un discreto successo, gli utenti condividono foto e volendo le si possono anche commentare. Le fotografie possono essere, poi, ritoccate con dei filtri speciali che le rendono più colorate, usurate, etc.

Tutto nasce da un'App per iPhone, poi dopo molto tempo si sposta anche su Android ed infine viene notata e acquistata da Facebook, dopo aver ricevuto buone proposte anche da Twitter.

LA RIVOLTA ONLINE

Due giorni fa le prime avvisaglie, poi ieri la vera e propria rivolta degli utenti per le nuove regole sulla privacy del noto social network fotografico.

La prima traduzione recitava così: "[Dal 15 gennaio] Instagram si riserva di poter usare i contenuti degli utenti per contenuti sponsorizzati o a pagamento o promozioni, senza nessun compenso per l’utente”.

Ecco fatta la frittata, dopo le innumerevoli polemiche sui contenuti di Facebook e su chi ne avesse disponibità di sfruttamento (solo l'autore o anche il social network) ecco che anche Instagram si riserva la pubblicità di vendere a terzi le foto di partenità dell'utente.

Systrom, però, rassicura gli utenti e smentisce l'interpretazione del regolamento:

«Noi abbiamo in mente un futuro dove utenti e brand possano promuove le proprie foto e i propri account per aumentare la partecipazione e costruire così una community di valore. Immaginate che un’azienda voglia promuovere il proprio account e che Instagram possa farlo in qualche modo. Per costruire una promozione più rilevante,  per noi è necessario sapere quali utenti seguite, quali utenti che seguono proprio quell’azienda. E così alcuni dei vostri dati, come gli account che seguite, potrebbero essere condivisi all’esterno».

Che ci piaccia o no dopo un esborso di oltre 700milioni di dollari per comprarla, adesso Facebook vuole rientrare nell'investimento.


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