Istat, dati sconfortanti sull'inflazione. Diesel +31,2%

Aumento boom per la pasta, benzina +12,6%

30 Giugno 2008   11:47  

E' boom per il prezzo della pasta a giugno. E' quanto stima l'Istat secondo cui l'incremento arriva al 22,4% su base tendenziale contro il 20,7% di maggio. A rallentare e' invece la corsa la pane: +13% contro +13,3%. Sale del 5% la carne bovina. Si confermano sui livelli del mese precedente pollame (+5,1%) e latte (+11,1%). In aumento, secondo le stime dell'istituto di statistica, anche i prezzi di frutta e ortaggi. In generale, il capitolo composto da prodotti alimentari e bevande analcoliche sale del 6,1% su base annua.

Per gli italiani che si apprestano ad andare in vacanza si profila un'estate costosissima. Lo evidenzia sempre l'Istat sulla base dei dati previsionali dei prezzi al consumo a giugno. In particolare, i prezzi degli stabilimenti balneari dovrebbero aumentare, rispetto a un anno fa, del 9%, mentre il costo di un campeggio salira' del 6,2%. In netta crescita anche i costi per i trasporti: prendere l'aereo costera' in media il 13,4% in piu' rispetto al 2007 mentre per i trasporti marittimi l'aumento stimato e' del 9,3%.

Ed i prezzi dell'energia registrano "tensioni fortissime". Secondo le stime provvisorie dell'Istituto di statistica, a giugno i prezzi dei prodotti energetici sono aumentati del 14,8% a livello tendenziale e del 2,8% rispetto a maggio. In particolare, l'istituto evidenzia il vero e proprio boom del prezzo del gasolio che rispetto a un anno fa e' cresciuto del 31,2% per un balzo del 5,5% su base mensile. Cresce anche il prezzo della benzina che sale del 12,6% a livello tendenziale e del 4,7% a livello congiunturale.

 

 

L'aumento dei prezzi favorisce il calo dei consumi a tavola con riduzioni record per il pane (- 5,5 per cento), la pasta (- 2,5 per cento) e in generale una grave stagnazione delle quantita' di prodotti alimentari acquistate dalle famiglie (- 0,4 per cento). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti, in occasione della diffusione dei dati Istat sull'inflazione a giugno, nel sottolineare tuttavia che la difficile congiuntura economica sta cambiando la priorita' delle spese dei cittadini che se potessero disporre di 100 euro nel 20 per cento dei casi li destinerebbero al cibo, nel 17 per cento all'acquisto di vestiti, al 14,5 per cento per cene, al 13,5 per libri, dischi e riviste secondo una indagine Axis per la Fipe. Cali piu' sensibili rispetto ai prodotti alimentari sono quindi attesi per gli altri prodotti poiche' gli effetti del caro petrolio sui bilanci familiari hanno determinato - sottolinea la Coldiretti - una maggiore attenzione alle spese essenziali, che sono difficilmente comprimibili, come quelle alimentari a scapito degli altri beni, con inevitabili conseguenze anche sull'apertura della stagione dei saldi. In netta controtendenza sono le vendite di latte fresco con un aumento in quantita' di oltre il 5 per cento che mostrano un trend positivo comune a molti prodotti lattiero caseari a partire da grana padano e yogurt (+ 5 per cento) ma anche burro e mozzarella (+ 1 per cento), sulla base delle elaborazioni su dati Ismea relativi al primo quadrimestre 2008 sugli acquisti domestici.

Se a far segnare aumenti consistenti - sottolinea la Coldiretti - e' soprattutto il latte fresco rispetto a quello a lunga conservazione, il bilancio e' comunque complessivamente positivo per tutto il latte alimentare in vendita che fa segnare un aumento del 2,5 per cento nell'intero quadrimestre. L'andamento attuale del prezzo del grano non offre alibi - sottolinea la Coldiretti - per ulteriori aumenti del pane tenuto conto che le quotazioni del grano sono le stesse di inizio anno. Se secondo il servizio Servizio Sms Consumatori dell'Ismea il pane ha raggiunto il valore medio nazionale di 2,85 euro al chilo il grano si attesta su 0,24 euro al chilo, appena l' otto per cento. Nonostante l'andamento favorevole negli acquisti di latte e formaggi agli allevatori - denuncia la Coldiretti - viene proposta una inaccettabile riduzione dei compensi per il latte alla stalla malgrado gli aumenti vertiginosi dei costi del mangime per l'alimentazione degli animali e dell'energia, con il record fatto segnare dal petrolio, ma anche da soia e granoturco che rappresentano gli ingredienti principali della dieta degli animali. Una situazione inaccettabile contro la quale la Coldiretti, insieme al proprio coordinamento delle cooperative, ha avviato una mobilitazione per scongiurare il rischio dell'estinzione del latte italiano che viene prodotto dagli allevatori a prezzi - in Lombardia dove si produce il 40 per cento - di 0,42 euro al litro che moltiplica di quasi quattro volte (+281 per cento) prima di arrivare sul banco del negozio a 1,6 euro al litro. Negli ultimi venti anni - conclude la Coldiretti - sono scomparsi i tre quarti degli allevamenti italiani che si sono ridotti da oltre 180mila a poco piu' dei 45mila attualmente in attivita' che con 1,8 milioni di mucche garantiscono una produzione di latte di 10 miliardi di chili ad alta qualita' e costi competitivi.


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