Istat, stranieri più soddisfatti di italiani,ma 29% discriminati

28 Ottobre 2014   12:04  

La maggioranza dei cittadini stranieri e' soddisfatta per la vita nel suo complesso in misura sensibilmente superiore rispetto agli italiani. Il 60,8% indica punteggi elevati di soddisfazione per la vita compresi tra 8 e 10 contro appena il 37,2% degli italiani.

Piu' soddisfatte le donne e i giovani stranieri. Ma il capitolo discriminazione e' significativo: il 29,1% delle persone straniere di 15 anni e piu' dichiara di aver subito discriminazioni in Italia perche' di origini straniere o per le loro caratteristiche.

Gli uomini stranieri e gli adulti tra i 25 e i 44 anni sembrano subire i disagi maggiori. Lo dice l'Istat, che oggi ha diffuso i risultati sulla soddisfazione, la fiducia e la discriminazione tra i cittadini stranieri, oggetto di una convenzione stipulata tra l'Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunita' della presidenza del Consiglio dei ministri.

Il 10,5% degli stranieri ha subito discriminazione mentre svolgeva azioni per la ricerca di una casa, l'8,1% presso locali/uffici pubblici o su mezzi di trasporto, il 6,2% da parte di vicini di casa. Minima comunque la quota di stranieri che avvertono un clima di ostilita' nei loro confronti, al punto di doversi trasferire altrove (3,7%).

Inoltre, il 19,2% degli stranieri ha subito un trattamento meno favorevole mentre lavorava o cercava lavoro: il 16,9% sul lavoro e il 9,3% nella ricerca del lavoro.

E in ambito lavorativo sono piu' le donne che gli uomini stranieri ad avvertire un clima ostile da parte di colleghi/superiori/clienti (rispettivamente 53% contro 46,8%).

Gli uomini dichiarano piu' frequentemente di aver ricevuto carichi di lavoro eccessivi o penalizzanti (31,6% rispetto al 24% delle donne).

Tra gli stranieri che hanno dichiarato di essere stati discriminati in ambito lavorativo, l'89,5% ritiene che cio' sia avvenuto a causa delle proprie origini, il 22,9% per la scarsa conoscenza della lingua italiana, il 14,6% per il colore della pelle. 

Quando si arriva al tema dello studio, il 12,6% degli stranieri di 6 anni e piu' che ha intrapreso un percorso di studi in Italia dichiara di essere stato discriminato in questo ambito. I collettivi piu' svantaggiati sono le donne straniere (14,2%) e i giovani tra i 14 e i 19 anni (17,4%).

Il comportamento discriminatorio e' attuato piu' frequentemente da coetanei con cui si condivide il percorso di studi (78,4%), meno dai docenti (35%) e dal personale non docente (8,8%). Quanto alla sfiducia, un clima generale in tal senso prevale tanto tra gli stranieri quanto tra gli italiani, pero' piu' accentuato tra questi ultimi. Appena il 27,8% degli stranieri e il 21% degli italiani ritiene che gran parte della gente sia degna di fiducia.

L'Istat dice anche che la maggioranza degli stranieri (58,6%) e' soddisfatta del lavoro (il 28,7% attribuisce un punteggio pari a 8, il 9,8% pari a 9 e il 20,1% pari a 10). I piu' soddisfatti del lavoro sono i cittadini filippini e moldavi, i meno soddisfatti i cinesi e gli ucraini.

Gli italiani sono piu' diffidenti degli stranieri rispetto all'ipotesi di restituzione di un portafogli smarrito.

Se a trovarlo e a restituirlo sono le forze dell'ordine, gli italiani nutrono piu' fiducia degli stranieri (80,3% contro 75,4%), lo stesso nel caso in cui a trovarlo sia un vicino di casa (70,7% e 57,4%).


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